ARTISTI CASSANESI
GIANNI BRUSAMOLINO
1928-2021
È
nato
il
30
Gennaio
1928
a
Cassano
d’Adda,
in
provincia
di
Milano.
Nel
1947
si
è
trasferito
a
Milano,
si
è
iscritto
all’accademia
di
Brera,
dove
ha
conosciuto
Carlo
Carrà
,
e
ha
frequentato
la
scuola
d’arte
del
Castello Sforzesco.
Già
a
partire
dal
biennio
‘47-’48
il
suo
talento
è
apprezzato
e
ha
ricevuto
menzioni
dal
Ministero
della
Cultura,
oltre
al
premio
di
pittura che gli ha procurato una borsa di studio a Roma.
Membro
della
giuria
è
Giorgio
De
Chirico,
che
ha
simpatizzato
subito
col
giovane
artista
e
lo
ha
invitato
più
volte
nel
suo
studio
romano.
Nel
1949
ha
conosciuto
lo
scultore
Marino
Marini
,
che
Brusamolino
ha
eletto
quale
suo
maestro
e
referente
ideale,
soprattutto
in
merito
alla
soluzione
del
problema
spaziale.
Da
quest’incontro,
e
dallo
studio
del
Cubismo,
sono
nate
le
Deduzioni
plastiche,
lavori
che
hanno interessato la poetica dell’artista dal 1949 al 1951.
Nel
1956
l’industriale
mecenate
Paul
Ricard
lo
ha
invitato
in
Francia
per
la
realizzazione
di
grandi
cicli
pittorici,
legati
alla
rilettura
storica
in
chiave
iconografica
delle
città
in
cui
si
trovano le industrie del gruppo Ricard.
Nel
1957-58
ha
eseguito
per
la
Fondazione
Paul
Ricard
Nel
Musée
des
vins
et
spiriteux
a
Bendor una pittura murale di 140 mq sul tema della storia del vino attraverso i tempi.
Ha
avuto
inizio
da
allora
una
collaborazione
pluriennale
che
lo
ha
visto
impegnato
in
cicli
compositivi
di
grande
respiro,
e
lo
ha
portato
a
un
confronto
diretto
coi
maestri
del
momento
come
Dali
e
Picasso,
col
quale
in
particolare,
ha
avuto
uno
scambio
particolarmente determinante per l’opera a venire.
Si
è
presentato
in
questo
modo
anche
la
prospettiva
progettuale
di
creare
un
rapporto
privilegiato
di
alleanza
fra
arte
e
industria,
come
alternativa
organica
alla
carenza
del
collezionismo
privato
e
alla
lentezza
di
lettura
dei
musei
di
arte
contemporanea
nei
confronti
dei
giovani
artisti,
così
come
alla
latitanza
delle
istituzioni,
negli
interventi
a
sostegno dell’arte.
Nel
1960
l’artista
è
rientrato
a
Milano:
I
temi
risalenti
a
questo
periodo
sono
I
fari,
La
città
e
l’asfalto,
ai
quali
si
è
affiancata
una
serie
estremamente
all’avanguardia,
rispetto
al
rapporto
arte-scienza che verrà a consolidarsi nei decenni successivi, chiamata
I Cromosomi.
Nel
1964
dalla
Francia,
Paul
Ricard
lo
ha
incaricato
di
progettare
opere
di
pittura
e
scultura
da inserire nei Centri di produzione della società.
Nel
1970
ha
eseguito
il
trittico
dei
Monuments
felès:
tre
opere
di
2
x
2.20
metri,
ciascuna
dedicata
a
specifiche
problematiche
esistenziali
e
a
una
meditata
rielaborazione
della
relativa iconografia artistica.
Nel
1972
è
rientrato
a
Milano
e
nel
1974,
ha
iniziato
il
fondamentale
sodalizio
intellettuale-
artistico
con
Alberto
Veca,
col
quale
ha
studiato
e
realizzato
un’opera
grafico-teorica
intitolata «Per l’individuazione di uno spazio plastico».
Nel
1992
ha
compiuto
su
commissione
dell’ENI
una
significativa
opera
litografica
in
sei
colori:
Energia Continua.
Nel
1996
è
invitato
con
l’opera
Famula
Diva
alla
mostra
di
scultura,
La
mano
dell’uomo
,
indetta dall’Istituto Italiano per la chirurgia della mano Savona-Genova.
Nel
1999-2000,
la
sua
attività
è
stata
dedicata
alla
sala
e
il
parco
di
sculture
del
MIM
(Museum in Motion), presso il Castello di San Pietro in Cerro, Piacenza.
Nel
2002
il
comune
di
Treviglio
(Bergamo),
lo
invita
ad
allestire
una
mostra
antologica
nella
Sala delle esposizioni della città.
Nel
2003
è
stato
invitato
dal
Pen
Club
Italia
(istituzione
internazionale
per
la
difesa
delle
libere
creatività
letterarie)
ad
allestire
una
mostra
personale,
dal
titolo
La
pace
e
la
guerra
,
a
Compiano
(Parma).
Dal
2000
al
2005
si
è
dedicato
alle
grandi
opere
scultoree
in
bronzo.
Nascono
così
Andrèia
,
il
Re
Guardiano
Guerriero,
e
la
serie
dei
Grandi
Eroi
Tra-
Perari.
Nel
2005
ha
lavorato
a
opere
di
carattere
religioso
su
sette
temi
derivati
dai
Vangeli,
da
cui
nasceranno
i
Vangeli
Citeriori.
Nel
2007-2008
ha
terminato
un’opera
teatrale,
dedicata
ai
bambini,
dal
titolo
Leporideo
Divo
di
Innocenza.
L’opera
consta
di
tre
atti,
sul
tema
del
potere,
che
combatte
per
la
conquista dell’innocenza smarrita.
Nel
2009
ha
lavorato
a
quattro
sculture
di
grandi
dimensioni
fuse
in
bronzo
dal
titolo
Blocchi
situazionali
discendenti
dalla
grande
composizione pittorica
Oltre l’Allegria.
Nel
2010
gli
è
stata
dedicata
una
grande
mostra
antologica
al
Civico
Museo
Parisi
Valle
del
comune di Maccagno (Varese). Titolo dell’evento:
Epiche prospettive del mito.
Nel 2011-2012 ha realizzato un’opera grafica (acqueforti) con titolo:
Nel segno: l’eros.
L’opera
stampata
su
torchi
dello
stampatore
d’arte
Giorgio
Upiglio
è
sostituita
da
60
lastre
incise a mano realizzate per la costituzione di un corpo di due libri.
Muore a Milano il 21 giugno 2021.
Maria Grazia Colombo
Gianno Brusamolino cantore del «Fiume»