PREGHIERA

Tra le poesie di Rosetta Ravasi scopriamo anche una preghiera, una orazione rivolta a Dio, con tutto il cuore e con tutta la devozione. L’occasione di questa composizione risale al lontano 1985, durante un prolungato periodo di sofferenza causato da dolori reumatici diffusi in tutto il corpo. Nel mezzo delle preghiere quotidiane recitate da Rosetta, anche una supplica al buon Dio, perché questi dolori possano darle tregua. Leggiamo insieme  questa bellissima preghiera.

“O Signore, sia fatta la tua volontà e non la mia, però guardami, perché sono veramente conciata da buttar via, i dolori che ho in tutto il corpo e in modo particolare nelle braccia, non mi lasciano dormire né durante il giorno né la notte. Trascino le gambe e in questi ultimi tre mesi riesco a lavorare come una lumachina e per fare i lavori domestici ci vorrebbe un’altra persona che mi segua. Sono tre mesi che non riesco neppure a pregare, inizio in Padrenostro e dico: “O che male!”, incomincio a dire l’Avemaria e giunta a metà dico “O mamma mia!”, se recito il Gloria che è corto, non arrivo nemmeno in fondo; se faccio il proposito di recitare il rosario, non parliamone, confondo i misteri.

O Signore, tu che hai provato prima di me i dolori là sulla croce, dammi una mano a mandarli via, ti ringrazierò e ti farò più compagnia. Però, sia fatta la tua volontà e non la mia ed intanto che riesco a pregare ti offro le mie sofferenze e così sia”.