FINISCE L’ESTATE

di Simonetta Manca

 

…..Vorrei ancora qualche giorno di sole da passare sulla sabbia bollente, con la pelle vestita di mille gocce salate che si asciugano, disegnando arabeschi sulle ultime tracce d'abbronzatura.

Invece mi accorgo che l'estate mi è scivolata addosso senza lasciarmi nulla più di un ricordo che già sbiadisce per la sua brevità e inconsistenza.

E' triste sentire già i passi strascicati dell'inverno che si avvicina ed il suo freddo alito sul collo. Mi volto di scatto per imprigionarlo e non lo vedo. Si nasconde astutamente per ghermire all'ultimo momento; sempre uguale a se stesso, con i suoi occhi tristi di pioggia, la sua pelle solcata da profonde rughe, il suo nero mantello dal taglio impeccabile ma troppo severo, ostile, uggioso.

Settembre ancora si specchia nel mare e si compiace degli ultimi sprazzi della sua bellezza riflettendosi nella miriade di piccole pozze brillanti che occhieggiano sulla superficie appena incrinata da un leggero alito di vento.

Ha fiducia nella sua flessuosa figura di mese maturo e, capricciosamente, balza tra gocce di pioggia e nuovi raggi di sole con regalità e grazia preparandosi per l'ultimo inchino, prima di uscire, come un "danceur noble", dalla scena.

E, come alla fine di un meraviglioso balletto, resto con lo sguardo incollato sul frusciante sipario che cela lo stonato buio del teatro ed il brusio stanco delle quinte……

……E l'appagamento dura il breve istante che impiegano i pensieri a riportarmi alla realtà ed è già silenzio, ed è già inverno, ed io non amo la pioggia martellante sulla ringhiera della veranda, non amo il vento impetuoso che mi riempie gli occhi di terra ed il cuore di solitudine. L'estate è l'ora in cui sboccia la fiducia, l'istante in cui possono accadere le cose più belle……..

E l'estate è finita in questo dolce odore di terra bagnata che solo per un momento è piacevole, poi diventa stantio e nausea col suo olezzo di muffa. A niente serviranno le nuove giornate di sole, di caldo afoso che verranno, se non per acuire il senso di perdita e prolungare il distacco, rendendo più arduo il cammino alla rassegnazione per l'inverno che sarà…………..