MAMMA |
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di Simonetta Manca |
marzo 2001 | |
Una flebile voce dal passato, un refolo di vento che solleva polvere vecchia di decenni, per riscoprire frammenti ignoti di vita, piccole glorie cancellate da quotidianità imposte ed accettate come ineluttabili gocce di ciò che viene detta "vita". Silenzio! Nessun richiamo, niente a svelare ciò che di "inusuale" è stato. Quel che resta palese sono stanchezza e noia, inutilmente celate nei restrittivi gesti di ogni giorno, senza colori accesi, senza forti suoni, senza venti impetuosi. Di te … solo leggere increspature e un lieve mormorio appena sfumato di toni delicati. ……piccoli richiami che sfuggono anche ai sensi più attenti, quindi ancor più a chi non sa come vedere o udire. Eppure, in fondo all'anima, quella voce gridava e in fondo agli occhi, celando le esplosioni di tutti i colori, sapevi di tenere imbrigliata la forza della natura, affinché uragani di vita, di emozioni, di sensualità non travolgessero quei giorni pazientemente ordinati, infilati, come perle di disciplina, lungo il filo della tua esistenza troppo breve per riscoprire la forza, per ridar smalto alla voce morbida e calda, per lasciare che i colori sgorgassero dalle tue mani, sovrastando quei grigi che ti erano così cari, ma che così poco ti somigliavano. Non ho mai scritto di te, non ho provato a tracciare sulla carta neppure un saluto………… …… ma oggi la tua voce è scivolata fuori da un cassetto per raccontarmi qualcuno che non conosco e una nuova rabbia si è unita a vecchie rabbie, mentre la mia gola non ha saputo trattenere un grido : "Chi sei?" Dov'è quello spirito aggressivo e mordente che ha dato vita ad un clown ghignante? Dov'è quella mano sicura ed attenta che ha reso viva la sciatta sensualità raccolta tra le pieghe di carne di un'annoiata modella? Dove ti sei celata mentre lasciavi che per te vivesse una donna diversa da ciò che tu eri e che la tua anima venisse sopraffatta da un'immagine sbiadita della tua meravigliosa essenza? E perché nasconderla proprio a me, che anelavo solo scoprire quella forza che tu celavi e che era identica a quella che io non sapevo di possedere? Riuscirò mai a perdonare a te ed a me stessa di aver creduto agli occhi degli altri e non alla voce che ci cantava dentro? |