POLVERE

(...un vecchio ricordo)

di Simonetta Manca

 
Autunno dopo autunno
mille veli, vuoti di novità,
assommano le loro trasparenze
a celare il passato.
E troppo greve è il polveroso manto
perché una sola mano ora infranga
il solenne drappeggio delle pieghe
di ciò che è stato.
Timidamente, una sera, tra fiumi di parole,
si affaccia sulla scena un ricordo.
Veste un frac troppo liso, il guanto bianco
rabberciato alla meglio
e tra i capelli un ragno ha disegnato
lo scandire del tempo,
...troppo tempo!
Era nato alla fine di un'estate,
non so più quale fosse,
e scivolando tra amarezze e noia
era ormai grande
e attendeva solo il momento di gloria.
...Applausi a scena aperta quell'estate ;
mille commenti e luci colorate....
Poi il sipario si è chiuso e, con i giorni,
è calato anche il manto dell' "ieri".
Tutto silenzio fino a quando poi
si è trovato su un palco polveroso,
accecato da luci ormai scordate,
a cercare tra i ricordi, inutilmente,
la freschezza di un testo non più nuovo.
Sollevando lo sguardo lentamente
con gli occhi ha accarezzato i visi attenti,
ha tolto i guanti, ha conservato il frac
e ha lasciato a ciascuno il suo ricordo,
senza aggiungere nuove verità,
preferendo un sorriso di rimpianto
alla disillusione.