deceduto anno 2016

La recente scomparsa di Remo Calvi ha lasciato un grande vuoto, non solo nella famiglia ma anche nel cuore dei suoi amici.

Ha iniziato a dipingere da autodidatta poi ha frequentato per quattro anni la scuola di Belle Arti di Cassano d’Adda. Nell’ambiente familiare si respirava arte, infatti anche il fratello possedeva la vena pittorica e si autodefiniva  “artista part time”.

Remo è stato fondatore, nel  1999, insieme ad altri artisti, dell’Associazione per le arti figurative “Giallo Ocra” con sede a Cassano d’Adda. Ha incoraggiato i pittori con i quali è venuto a contatto, è sempre stato disponibile promuovendo numerose iniziative artistiche. Dal 2014 ha organizzato anche corsi di pittura al Centro Anziani.

Ho il rammarico di non averlo conosciuto personalmente e sto scrivendo su Remo dopo aver raccolto alcune testimonianze di persone che gli sono state accanto nell’attività artistica.

Saldamente ancorato al figurativo e fautore della fedele riproduzione del vero: si è espresso con volti, fiori, frutta, paesaggi con particolari scorci di Cassano. Ha, inoltre, riprodotto opere di noti artisti come ad esempio Leonardo da Vinci  e Tamara di Lempicka, perché dai grandi si impara sempre.

Il  suo stile può definirsi  iper-figurativo,  sfiora infatti la definizione fotografica, soprattutto nei dettagli.

Ha utilizzato in modo disinvolto il colore prediligendo tinte accese con un bisogno di essere al centro dell'attenzione per sentirsi necessario,  quasi indispensabile,  e mitigare così alcune sue insicurezze di fondo.

Diametralmente opposto all’informale, ha perseguito la rappresentazione della realtà in modo armonioso e ordinato insistendo sul ruolo fondamentale della luce, passando con facilità dai piccoli ai grandi formati.

Si evince senso dell’umorismo nell’opera che riproduce una bella mela rossa adagiata su una sedia a sdraio con una verde pera accanto, quasi a sottolineare la superiorità della mela anche nella scelta cromatica di un colore potente, un colore che avanza.

Dalle sue produzioni emerge un accentuato bisogno di perfezione che lo ha sempre accompagnato nel suo percorso, probabilmente per avere riferimenti saldi, concreti e sicuri.

Animo schivo ma generoso, ha donato, nel corso degli anni, alcune sue opere alla Casa di Riposo “Belvedere” di Cassano per allietare gli anziani, lui che vecchio non è riuscito a diventare .

 

Maria Grazia Colombo 2016

 

Remo Calvi - bicchieri di vino

Remo Calvi - ciliegie

Remo Calvi - cortile

Remo Calvi - limpicka

Remo Calvi - mele

Remo Calvi - stoviglie