I D’Adda, grandi proprietari terrieri che avevano fatto
larghi prestiti alle amministrazioni dello stato, avevano acquistato,
all’inizio del 1500, le terre di Cascine S. Pietro.
Già nel 1411, per decreto ducale i precedenti possessori,
Briglia, Ghirindelli, Porro, avevano ottenuto l’esenzione dalle tasse.
I D’Adda, con un’operazione abilmente condotta, come del resto
avevano fatto anche i Melzi, a Fara per il comune Massari dè Melzi, (Badalasca),
chiedono ed ottengono la costituzione di un comune a se stante, per
sfuggire al pagamento di tasse e mantenere le esenzioni ducali gia
precedentemente godute.
Cosi Cascine sfugge a tutte le tasse, compresa quella sul
passaggio del porto. Questa posizione anomala è motivo di secolari
controversie e rancori tra le due comunità di Cassano e di Cascine.
Queste esenzioni sono segnalate dai documenti: 15-9-42.
Ottenuta la separazione civile si richiede quella
ecclesiastica dalla parrocchia di Cassano.
La legge del 10.6.1757 rende operante quella di due anni
prima sulla riforma dei governi locali.
Sono superate autonomie, privilegi, per 1'amministrazione
unica per tutti i comuni.
Cascine S. Pietro appartenente alla Gera d'Adda entra a far
parte del primo distretto della provincia di Lodi.
Ci si domanda: come mai il territorio oltre 1'Adda
geograficamente soggetto alla bergamasca, al cremonese, appartiene alla
provincia di Milano?
Un documento del 1525 dichiara che Cascina Franca e sempre
appartenuta a Cassano, nel ducato di Milano.
Tratto da: "I Quaderni del Portavoce"
n. 4 "LA TERA L'É BASA" di Don Varlo Valli
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