Engelberga d’Alsazia

Stemma del Sacro Romano Impero

Engelberga d'Alsazia, o Angilberga nata probabilmente intorno all’ 830 e morta probabilmente dall’ 896/901, fu, come moglie di Ludovico II, Imperatrice del Sacro Romano Impero e Regina d'Italia, dall'852, e regina di Provenza, dall'863, fino alla morte del marito il 12 agosto 875.

Di Engelberga non si conoscono gli ascendenti, ma quasi certamente, da parte di padre, erano della famiglia dei Supponidi, di origine longobarda e, secondo alcuni storici, Engelberga era probabilmente la figlia di Adelchi I conte di Parma e duca di Spoleto e secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie era cugina di Suppone III; mentre la madre, secondo lo storico, Jean-Noël Mathieu, poteva essere, Emma di Baviera, in quanto l'imperatore Carlo il Grosso la definisce sorella (dilectam sororem nostram).

Nell'851, Engelberga o Angilberga si era fidanzata col re d'Italia e co-imperatore Ludovico II, figlio primogenito dell'Imperatore d'Occidente e re di Lotaringia (840-855), Lotario I (795-† 855) e di Ermengarda di Tours (?-† 851). Il matrimonio fu celebrato l'anno successivo; comunque da un documento di una donazione dell'860, Angilberga risulta essere la moglie dell'augusto imperatore Ludovico II. Anche in un altro documento, datato 23 marzo 880, il futuro imperatore, Carlo il Grosso, conferma che Angilberga, definita sorella (dilectam sororem nostram), era la moglie del suo augusto cugino, Ludovico II.

Nell'855, il suocero, Lotario I, prima di morire, con la Ripartizione di Prüm, divise il suo regno, la Lotaringia, in 3 parti; e a Ludovico (o Luigi) II, primogenito, furono confermati, il trono d'Italia ed il titolo titolo imperiale (era già co-Imperatore).

Secondo un documento dell'aprile 868, il marito, Ludovico II, aveva fatto donazione ad Engelberga ed alla figlia, Ermengarda, della Chiesa di San Salvatore (un convento caratterizzato da una tradizione di badesse reali) a Brescia, di cui in quello stesso anno, Engelberga era divenuta badessa.

Quando era divenuta imperatrice, Engelberga aveva esercitato una forte influenza sul consorte e la sua famiglia d'origine, i longobardi Supponidi, prosperò durante il regno di Ludovico.
Secondo lo storico, Kreutz, B. M., l'arresto di Engelberga e del marito, Ludovico, avvenuto a Benevento, nell'871, fu dovuto al comportamento autoritario ed arrogante dell'imperatrice; la loro liberazione fu negoziata per circa un mese dal vescovo di Benevento.

Nel gennaio 872 l'aristocrazia tentò di deporla, dal momento che non aveva ancora dato alcun figlio all'imperatore; ciononostante, Ludovico intavolò delle negoziazioni con Ludovico II il Germanico, re della Francia Orientale, per designarlo come proprio erede. Con l'intento di limitare l'influenza di Engelberga, i nobili provenzali, alla morte di Ludovico II, elessero re di Provenza, Carlo il Calvo, re della Francia Occidentale. Bosone V di Arles, fedele a Carlo, e da quest'ultimo, nominato governatore in Italia con il titolo di dux, nell'877, secondo il cronista, Reginone, con grande magnificenza, sposò la sua figlia di Engelberga, Ermengarda; secondo gli Annales Fuldenses, invece il conte Bosone, dopo aver avvelenato la propria moglie, rapì, con la forza, Ermengarda, per poterla sposare e poter avere pretese sul regno d'Italia.

Engelberga nel marzo 877 dettò un testamento nel quale dispose che tutte le sue sostanze presenti e future, andassero a profitto del monastero di San Sisto di Piacenza, con tutte le case, le cose, le famiglie dei servi della gleba. La predetta donazione fu approvata da papa Giovanni VIII con una bolla del 1º agosto 877 e poi successivamente da papa Adriano III con bolla del 17 aprile 885.

Quando Bosone fu eletto Re di Provenza il 15 ottobre 879, in contrapposizione a Carlomanno II, Engelberga si schierò col genero. L'anno successivo, dato che Carlomanno II si era alleato col nuovo re d'Italia, Carlo il Grosso, da quest'ultimo venne esiliata in Svevia. Ma, nell'882, dopo la conquista di Vienne (difesa da Ermengarda, in assenza del marito), da parte del conte di Autun, Riccardo il Giustiziere, Engelberga, nel mese di ottobre, poté ritornare in Italia e venne confermata nei suoi possedimenti, da Carlo il Grosso.

Infine, nell'896, Engelberga divenne badessa della sua stessa fondazione di San Sisto, a Piacenza.

Engelberga a Ludovico II diede due figlie:

  • Gisela (852/5-† prima del 28 aprile 868), badessa di San Salvatore in Toscana

  • Ermengarda d'Italia (852/5-896), definita nipote (neptam nostram Hermingardam) da Carlo il Grosso, fu prima fidanzata col figlio dell'Imperatore Romano d'Oriente (Basileus) Basilio I, il co-imperatore, Symbatios, nell'876, poi sposò il conte di Vienne Bosone, reggente di Provenza, che, nell'879, fu eletto Re di Provenza.

Denaro di Ludovico e Angilberga

tratto da wikipedia