Battaglia di Cassano del 1799

Tratto da: "Un borgo e la sua gente" storia di Cassano d’Adda Volume III – Carlo Valli

 

Il nuovo assetto della Cisalpina così rapidamente raggiunto non poteva avere le garanzie della stabilità sia per la difficoltà di unificare gli opposti interessi politici dei lombardi sotto il nuovo padrone, sia per le campagne militari napoleoniche che si succedevano con ritmo incalzante. Infatti alla prima campagna d'Italia seguì quella di Egitto, tumultuosa breve epopea senza risultati positivi. Si aggiunse subito il disastro francese del 1799 col crollo della Cisalpina e il ritorno degli Austriaci, anzi degli Austro Russi (questa volta il popolo acclamò liberatore il maresciallo russo Suvarov, l'implacabile repressore dei polacchi, il conquistatore di Varsavia e di Praga che per le vittorie riportare alla Trebbia e a Novi fu creato principe italiansky).

La battaglia di Cassano del 1799. Stampa del 1834 tratta da "France militane".

Ma andiamo per ordine a descrivere la battaglia che a Cassano ricacciò i Francesi dalla Lombardia.

Anche da noi l'anticlericalismo rivoluzionario dei Francesi trovò rifiuto da parte del clero e dei fedeli. Alcuni episodi locali acutizzarono l'opposizione ai Francesi: la corruzione e l'arresto dei trappisti.

Il 1 febbraio si raccolsero mezzi dal Luogo Pio, da benefattori, da questue per sostituire con 8 volontari i sorteggiati per la coscrizione. Questa operazione si svolse in chiesa. Ma i volontari, intascato il denaro, presero la fuga, e più nessuno li ricercò, anzi le stesse autorità del paese aiutarono le famiglie a recuperare i disertori.

Il 22 febbraio a Cassano furono arrestati, tra lo scandalo di tutta la popolazione, 15 trappisti scacciati da S. Maria delle Grazie sopra Biella e fin qui pervenuti. Dal primo aprile iniziarono i massicci passaggi di truppe che indicarono la guerra ormai in atto.

L’Austria infatti non poteva convincersi di aver perduto l'Italia. Cercava pertanto di riprendersela. Nacque così la seconda coalizione.

La carta geografica e politica della nostra penisola fu rivoluzionata da Napoleone: Repubblica cisalpina, Repubblica ligure, Repubblica romana, repubblica partenopea; l'Italia era praticamente sotto tutela francese. Napoleone si trovava duramente impegnato in Egitto. Approfittando di questa assenza si scatenò l'offensiva dell'Europa conservatrice. L’Austria fu aiutata dalla Russia che mandò il generale Suvarov in Italia[1].

Pertanto due furono generali: Suvarov per l'armata russa e il generale Melas per l'armata austriaca.

Da parte francese c'era il generalissimo Joubert che fu sostituito da Scherer, il quale, non potendo difendere la linea del Mincio, si ridusse sulla linea dell'Adda su di un fronte esageratamente esteso, e l'altro generale francese Moreau. Scherer commise l'errore infatti di frazionare le sue truppe in diversi presidi, ed venne destituito dal Direttorio che affidò al solo Moreau il comando. Ma al Moreau mancò il tempo di riordinare le forze, e fu assalito da 54.000 Austro-russe che lo sconfissero in più punti. Le forze Austro-russe avanzavano da due direzioni: condotte da Melas procedevano da Brivio, Trezzo, Vaprio; condotte da Suvarov marciavano da Treviglio, Fara premendo su Cassano da oltre l'Adda.

Il 25 aprile (6 Floreale dell'anno VII) a Cassano fu posto il quartiere generale francese.

Campagna del 1799 dell'Armata d'Italia. Stampa francese del XIX secolo.

Il 27 aprile a Trezzo, buttato un ponte, passarono tra imperiali e cosacchi 18.000 soldati. Accampata tra Concesa e Bettola era l'armata francese stretta dagli imperiali che si schierò da una parte dalle cascine Bruciata, Taranta, Mulino e Colonnella e dall'altra da Vaprio.

Il 27 aprile, alle quattro strade di Cassano si decise la battaglia che terminò alle ore 10 di sera. Più di una battaglia fu una fuga dei Francesi che si divisero in due colonne: l'una prese la strada di Inzago, l'altra la strada per Albignano...

Se battaglia c'è stata fu più a Trezzo e Vaprio, Groppello e cascina Volta da una parte e il ponte della Sansona. Poi fu una ritirata a rotta di collo. La battaglia infatti non fece larga strage di morti e feriti.

Il castello che era in mano ai Francesi non oppose resistenza. Demolita così l'ultima trincea difensiva di Milano, il castello di Cassano, il fiume e il ponte, gli uomini responsabili del governo cisalpino si diedero a fuga precipitosa. Il Moreau fu battuto, e il Molas, sfruttando il successo, la notte stessa giunse a Gorgonzola e a Melzo, e il giorno dopo entrò in Milano ricevuto dall'arcivescovo Filippo Visconti.

Il 28 aprile venne fatto abbattere a Cassano l'albero della libertà da quegli stessi filofrancesi che l'avevano fatto erigere tre anni prima!

La paura dell'avanzata dell'esercito austro-russo era tale che a Milano fin dal 4 aprile i Francesi avevano affrettato il pagamento delle tasse per non andarsene a tasche vuote.

Con la battaglia di Cassano tutta l'opera di Napoleone andò in fiamme. Suvarov entrò trionfalmente in Milano e fu accolto come liberatore. Ma da noi si facevano sentire i nuovi pesi della liberazione. Infatti il I Maggio circa 5.000 soldati pernottarono nel castello e nelle case private rubando ovunque: erano soldati cosacchi. Per tutto il mese di maggio continuarono a passare soldati e feriti.

17 giugno passò da Cassano il Duca di Parma con la famiglia reale e con i vescovi di Parma e S. Donnino.

 

[1] Aleksander Vasilievic Suvarov (1729-1800) generale russo che si batté per la seconda lega europea contro la Francia. ed inseguì le truppe della Armata francese fino a Stradella fra il 17 ed il 19 giugno 1799.

Se volete approfondire l'argomento, presso la PRO LOCO di Cassano d'Adda è disponibile il libro: "SCONTRO SUL FIUME" di C. Cassinotti - E. Proni, vedi anche su questo sito: nella sezione Bibliografia