da: "I Quaderni del Portavoce n. 26 C. Valli – C. Cassinotti – F. Gilli “Documenti” Cassano dalle Origini al 1500

 

A Cassano esisteva un antichissimo monastero delle Umiliate con una loro chiesa di S. Matteo e fondi terrieri. Una folta raccolta di pergamene e documenti ci orientano alla riscoperta di queste monache.

Prima di tutto diremo che queste carte antiche si trovano all'Archivio di Stato in Milano, e risalgono al Trecento e al Quattrocento.

Il monastero si trovava in Piazza Maggiore e comprendeva l'attuale area di villa Regazzoni (Nota attuale Casa Pasini) e Casa Lecchi. Nelle pergamene sono contenuti quasi tre secoli, tanto lontani da noi, che rivelano i nomi di famiglie cassanesi, di fondi terrieri dei titolari della chiesa parrocchiale, dei sacerdoti, delle monache, e ci informano come si stipulavano contratti, cosa si coltivava nelle nostre campagne, che prezzi avevano allora le fittanze.

Incominciamo dicendo chi erano gli Umiliati e le Umiliate.

Sono monaci e monache appartenenti ad un ordine religioso dalle origini un po' incerte, sorto nel milanese nella prima metà del secolo XIII. Lavorano la lana e diventano un movimento laico, simile a quello dei Catari e dei Valdesi che tende alla riforma religiosa. Questo movimento parte da Braida (Brera) e nel 1216 conta già 150 case in Milano e contado. Dilaga in Lombardia con decine di case maschili e femminili cercando il sostentamento dai mestieri più "umili": lavorazione della lana e specializzazione in agricoltura, dove aprono bonifiche e studiano l' irrigazione. Questi monaci seguono la regola di S. Bernardino, di S. Benedetto e di S. Agostino. Uno di questi monasteri è impiantato a Cassano, dove certamente l'allevamento delle pecore per la produzione della lana è sviluppato, ma soprattutto questa nostra località era ricca di acque che richiedevano un intervento intelligente di esperti per la bonificazione. Sono infatti gli Umiliati ad avviare in questa terra paludosa il prosciugamento del lago Gerundo e a creare quel perfetto sistema di distribuzione delle acque che serve il lodigiano con la Muzza; il cremasco con la Pandina, il Retorto, la Vailata e la Cremasca; il milanese con il Naviglio della Martesana.

Frati agricoltori e bonificatori gli uomini, ma anche abili artigiane della lana, setaiole e accorte commercianti le monache. Benemeriti quindi non solo per quella spiritualità benedettina da cui sono formati, ma anche per l'attività agricola, industriale e commerciale. I monasteri di Milano e borghi all'inizio del secolo XVI sono 14. Alla fine del secolo XV sono quattro, ed altrettanti nel 1570.

Dei quattro quello di S. Caterina di Brera, un tempo chiamato di Biassono "fu il primo fondato da alcune nobili matrone milanesi, che ascesero al primo ingresso a 18, e fu capo dei monasteri di monache separati da quelli degli uomini".

I paesi che vantano monasteri di Umiliati nella nostra zona sono: Gessate con 20 frati e 6 monache e 6 servitori, Trezzo con 6 frati e 3 suore, Gorgonzola con 6 suore, Inzago con 6 suore, Cassano con 5 suore, Rivolta con 5 frati, Vailate con 3 frati e 4 suore. Treviglio con 6 frati e 8 suore, Calvenzano con 4 frati e 3 suore, Caravaggio con undici frati e 4 suore, Fornovo con 8 frati e 3 suore, Brignano con 5 frati e 3 suore.

 

 

Le pergamene

 

Riassumiamo il contenuto delle pergamene trovate all'Archivio Storico di Milano (Nell'Archivio Parrocchiale ne è conservata copia).

1° La più antica delle pergamene è datata 1375. In questa Padre Cristoforo Generale degli Umiliati, dà il suo assenso alle Umiliate di Cassano per acquistare una casa in Treviglio dando in cambio altri beni locati in Anzano di Crema.

2° pergamena: marzo del 1376 vendita fatta da Antoniolo Leporatto a Martina Canaria di una casa in Treviglio rogata dal notaio di Caravaggio Gio Orlando.

3° pergamena del 24/8/1380, concessione della Comunità di Treviglio alle monache di Cassano d'acquistare una casa in quel paese. Rogato dal notaio Orlando di Treviglio.

4° pergamena: Gionato Ornati e Gioanni Coltrani fanno una donazione in danaro al monastero delle Umiliate di Cassano. Rogato da Ambrogio Lecco notaio di Cassano.

5° pergamena: 4/4/1405, donazione fatta dalla signora Antoniola Feni alle Umiliate di vari mobili, case e alcuni pezzi di terra per pertiche 25. Rogato Ambrogio Lecco.

6° pergamena: 14/9/1408, vendita fatta da Pietro Negroni a Stoppa Gabrinoni di quattro case in Treviglio.

7° pergamena: 1411 tra i beni ducali a Cassano sono elencati anche i beni delle Umiliate: 40 pertiche di terreno confinante con la "strada Corniola" e 43 alla "Via

Marnera".

8° pergamena: 5/8/1427, lettere ducali di Filippo Maria Visconti con le quali a supplica delle Umiliate della Casa di S. Matteo di Cassano, si concede loro l'esenzione degli aggravi straordinari sopra certe case possedute in Treviglio. Autentica con sigillo.

9° pergamena: 22/12/1450, approvazione fatta dal Vicario Generale degli Umiliati della nomina ed elezione di Caterina Belli a superiora del monastero di S. Matteo.

10° pergamena: 8/3/1453: lettere ducali di Bianca Maria Sforza Visconti. Dopo aver assunto informazioni la duchessa decide di concedere al frate Giovanni Arsanigo la prevostura di S. Matteo in Cassano.

L'altra lettera è del 18/5/1453 inviata dal generale degli Umiliati nella quale si conferisce in perpetuo la sopracitata prepositura al prevosto Orsanigo.

11° pergamena: 25/6/1463, istrumento nominale fatto dal rev. Giovanni Orsanigo di Cassano prevosto di S. Matteo. Rogato da Gio Brachi notaio di Milano. In questo documento si parla di un contratto d'affitto a proposito di un terreno (5 pertiche) per alcune misure di segale e miglio.

12° pergamena: 23/11/1468, altro contratto d'affitto ai fratelli Gallina di 142 pertiche di terreno: Guarnazzola che confina con terreno di Luchini da Corpelo (Gropello si chiamava così), il Grumo, il Regoledo. Contratto in natura: frumento, segale, miglio, ceci, capponi e uova.

13° pergamena: 29/12/1482, investitura novennale fatta dal rev. Giovanni Orsanigo. "Rainaldino Seregni di alcuni beni siti nel territorio di Cassano per lo annuo fitto di moggi 5 di mistura segale e miglio, stari 2 di legumi, capponi 2 e la metà del vino. J. Rogato Antonio Andreotti notaio di Milano".

14° pergamena: 7/4/1485, fra Giovanni Orsenigo affitta per quattro anni. Si paga in natura: 2 capponi, 3 libbre di pesci per la Quaresima e 76 imperiali. Si chiede di difendere con un cancelletto l'ingresso della casa per difendersi dai lupi, e si aggiunge l'onere di preparare un secchio d'acqua per fra Giovanni che è ammalato. Rogato Ambrogio Brachi notaio di Milano.

15° pergamena: 19/4/1491, approvazione e conferma del grande Capitolo degli Umiliati radunati in Parma per l'incorporazione della prepositura di Cassano al monastero di S.ta Caterina fatta già dal Generale degli Umiliati Giacomo Landriani. Rogato da Gio Gallarati notaio della Curia Arciv. e sottoscritta dal General presentaneo degli Umiliati Gerolamo Landriani.

16° pergamena: 5/9/1498: presenti Cristoforo di Lavania cappellano curato del prevosto di Cassano e il presbitero Pietro de Sacchi cappellano della Scuola di S. Maria in Cassano, e il sacerdote Bartolomeo de Cornelio canonico prebendato della chiesa di S. Maria e Zenone di Cassano d'Adda, essendo morto don Giovanni Orsenigo, i beni considerati in 123 pertiche di terra oltre la chiesa, il caseggiato e l'orto della prepositura, passano alle monache di S. Caterina in Brera.

17° pergamena: 7/7/1498, possesso preso per parte del monastero di S.ta Caterina in Brera della prepositura e beni di S. Matteo di Cassano. Rogato da Francesco Aresi notaio della Curia Arciv. di Milano. Detti beni consistono in 6 pezzi di terra in netto misura di pert. 123 oltre la chiesa, caseggiato, orto della detta prepositura.

18° pergamena: Lettera o scrittura privata dell' 11/2/1546 nella quale Alouiso de Filago detto il Patregno, abitante in castello, s'impegna con le monache di S.ta Caterina a fornire a partire dal 1546 per un anno l'affitto di 3 moggie di miglio, stare

6 di legumi, 2 stare di ciceri, 2 stare di fave, 2 stare di fagioli, 2 stare di avena, 2 capponi, 2 stare di farro, metà bocca di vino. Per gli anni successivi fino al 1549 (S. Martino), nove moggie di biade, 3 moggie di frumento, 3 moggie di segale, 1 moggia di miglio, 1 paio di capponi, 2 dozzine d'uova di cassina.

Dal 1728 i possedimenti del monastero sono affittati ai Bertoloni. Trovato il rinnovo del contratto d'affitto del 1763 tra le monache di Brera e i cugini Alessandro, Giuseppe, Pietro Paolo, Antonio Bertoloni e il nipote di Giovanni. Per gli anni 1761/62/63  l'affitto consisteva in L. 430 più le uova di gallina in numero di 8 dozzine, più 4 capponi.

Da alcune lettere risulta che i terreni nel 1590 in data 26/7, vengono dati in affitto a Batta Verzago e Rogati dal notaio Finale. Sono pertiche 10 appellate La Campagnola (6 pert), il Monzino (4), la Campagnola alla Casotta (il Brugnoli grandi) (4), altra pezza di terra 'delli' Brugnoli (pert. 41) tot. 117.

Nelle stesse lettere si parla di un istrumento del 22/5/1602 ove si stipula un affitto di L. 340 annue con patto di ristoro e cioè 6 dozzine d'uova, 4 capponi, 2 brente di "Vernazza ossia vino bianco". Cambiano le denominazioni di alcuni terreni: 8 pert. dette Campagne, 6 dette di Marone, 8 di Brugnoli, 10 dette il Trubiano, pert. 32 di campo e vigna dette ' alli ' Brugnoli. Tot. 108.

Altro istrumento nel 1701, 4 maggio, con i f.lli Gio e Francesco Bertoloni. L'affitto è di L. 430, 8 dozzine di uova e 4 capponi.

Lodi, 13/12/1721, Carlo Niccoli supplica la Priora affinché accetti 100 filippi nell'attesa che possa saldare il debito di L. 2000 acquistato dal Monastero da Barbara Fontana attuale moglie del Niccoli. Pare che la somma fosse la dote della madre del supplicante.

 

Cassano    Fondo di religione

Dal Catastrino rileviamo i dati del possedimento del monastero in Cassano.

 

N.  186 arato, avvitato,  adacquato

Pert. 13

tav. 7

= scudi  112

Lire  

Ott. 7

N.   465  arato con 1 morone

         8

    18

              66

      2

     7

N.   479 arato con 1 morone

         9

      4

              77

      5

     4

N.  480 arato con  1 morone

         3

      1

              53

      1

     3

N.  481 arato con  4 moroni

       22

    11

           194

      1

     3

N.  483 arato con  6 moroni

       36

      1

            311

      2

     1

N.  498 arato, avvitato, adacquato

       11

      5

              72

      5

     1

N. 641 casa da massaro

 

   18

                5

      3

     6

                                             Pert. 104         17                       894                     3         “ 7