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242 Milano, 25 febbraio 1901 non mi sarei mai aspettato una lettera quale mi hai scritto! Lasciarti in disparte perché non godi più del favore né la fiducia? O allora perché ti cerco? Disillusioni? Bohème e Tosca non mi sembrano delle disillusioni. Se forse non ne hai trovate nei conti semestrali dei Ricordi, deveci essere sotto qualche altra incognita (a me) ragione. Ti parlerei volentieri. Se ritorni a Milano, gradirei tu mi avvertissi. |
243 Milano, 6 marzo 1901 domani ti spedisco il copione del romanzo1. La traduzione è così così; basterà però per farti un’idea. Nella pièce del Belasco ci sono molte migliorie, la fine soprattutto. Tu dimmene le impressioni a Torre del Lago, per dove partirò après demain. Traduzione di A. Clerici.
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244 Puccini a Illica – Cassano d’Adda Milano, 7 marzo 1901 Caro Illica, eccoti il Butterfly1. Leggilo e riferiscimi. Io ne sono preso completamente. Guarda che sono fogli staccati. È l’unica copia che ho. Ciao, scrivimi a Torre le tue impressioni. 1Il racconto originale, cioè (V. nota 1 alla lettera 243)
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245 Puccini a Illica – Cassano d’Adda Torre, [ marzo 1901 ] Caro Illica, scrivi al Sig. Giulio le tue impressioni su Butterfly. Io sarò a Milano fra sette od otto giorni. Son contento che il lavoro ti piaccia. Però non sono d’accordo con te circa l’abolizione della moglie: 1 la scena del console è troppo impressionante per riununciarci. Ne parleremo. 1
Kate Pinkerton, il personaggio che nell’edizione definitiva compare al
terzo atto.
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247 Puccini a Illica – Cassano d’Adda Torre, 11 marzo 1901 Caro Illica, hai scritto al Sig. Giulio? Se tu veramente credi che da quest’argomento se ne può trarre un’opera originalissima, scrivigli, tanto più che era un po’ freddo su Butterfly. Così
i Ricordi cercheranno di mettersi d’accordo con Belasco e l’autore del
romanzo1. Però ritengo sia
necessario avere il copione della commedia; là ci sono delle cose che
vanno bene. Per esempio: il signore giapponese che tenta Cio-cio-san è
cambiato in miliardario americano debosciato. Questo cambiamento è tutto
a vantaggio dell’elemento
così detto «europeo », di cui abbiamo bisogno. Scrivetemi qualcosa. Io
son tranquillo e riduco Edgar!!! In
galvanoplastica! 2 1
Del racconto, come s’è detto. (V. nota 1 alla lettera 243). 2
Allude, naturalmente, a una nuova edizione dell’opera.
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249 ILLICA A GIULIO RICORDI - Milano Cassano d’Adda, marzo 1901 Carissimo Sig. Giulio, ho ricevuto il copione manoscritto di Teodora1 e la sua buona lettera. Debbo avvertirla che Teodora non è più un segreto. Mascagni l’ha fatto sapere a tutta Roma; però da parte mia nulla dirò, e aspetterò gli avvenimenti. Sono da tre giorni a Nagasaki2. Vi ho fatto conoscenza col famoso sensale di matrimoni che veste però un completo europeo, la qual cosa mi pare buona. Così pure mi sono presentato al console americano, uomo franco, gioviale, buono e in fondo pieno di filosofia, a furia di vivere in diversi paesi, sprezzante di tutti gli usi e i costumi, e non apprezzando più che le persone buone, siano esse inglesi o boere, americane o giapponesi… proprio come quel grand’uomo di Stato che diceva: Tutte le idee politiche in fondo sono buone: sono gli uomini che son ladri! E debbo dirle (cosa che mi pare buonissima nella seconda parte) che il Console abita una villa europea nel territorio detto «Concessione europea». Così i tre quadri della seconda parte vengono ad acquistare gran varietà. 1) La casetta di Butterfly – 2) La villa del Console – 3) La casetta di Butterfly. Noti che si può cavar profitto appunto dalla villa arredata all’europea per alcuni piccoli dettagli all’imbarazzo di Farfalla, 3 etc…. etc…..Ma è della prima parte che mi sono occupato. Creda, Signor Giulio, questa Farfalla riesce una cosa forte e bella. Ho già la scena; ma soprattutto ho il finale che mi pare di una poeticità maggiore quasi a quella della scena fra Mimi e Rodolfo, 1° atto della Bohème. Insomma, ne sono contentissimo. Il Doge4 mi ha telegrafato: io gli ho risposto dal Consolato americano di Nagasaki. Quanto ai miei cappelli, Ella deve confessare che, cominciando da quello famoso dell’Old England5 per andare da Sardou, ha sempre concorso a farmene prendere. Ma è sempre una ricchezza, e io qualche volta li regalo agli amici. 1
Dalla Teodora di
Sardou, Illica avrebbe dovuto ricavare un libretto per un’opera
commissionata da Casa Ricordi a Pietro Mascagni. 2
Cioè al lavoro di Madame Butterfly per una prima traccia scenica. 3 Farfalla: Butterfly la protagonista. 4 Puccini, come già detto. 5 L’« Old England » era una
cappelliera milanese di lusso.Ma qui nemmeno a dirsi, si parla di
arrabbiature illichiane.
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Tratto da: Carteggi Pucciniani a cura di Eugenio Gara - Ricordi