Pag. 02

242

 Puccini a Illica – Cassano d’Adda

Milano, 25 febbraio 1901

 Caro Illica,

                 non mi sarei mai aspettato una lettera quale mi hai scritto! Lasciarti in disparte perché non godi più del favore né la fiducia? O allora perché ti cerco? Disillusioni? Bohème e Tosca non mi sembrano delle disillusioni. Se forse non ne hai trovate nei conti semestrali dei Ricordi, deveci essere sotto qualche altra incognita (a me) ragione. Ti parlerei volentieri. Se ritorni a Milano, gradirei tu mi avvertissi.

 

243

 Puccini a Illica – Cassano d’Adda

Milano, 6 marzo 1901

 Caro Illica,

                 domani ti spedisco il copione del romanzo1. La traduzione è così così;  basterà però per farti un’idea. Nella pièce del Belasco ci sono molte migliorie, la fine soprattutto.

Tu dimmene le impressioni a Torre del Lago, per dove partirò après demain.

 1 Madame Butterfly, dell’americano John Luther long. Che non è un romanzo, ma un racconto di modeste dimensioni e con un finale molto diverso da quello che tutti conoscono. Un finale quasi da «biblioteca rosa»: dove si vede il bambino che impedisce alla madre di portare a compimento il gesto suicida e la devota Suzuki che al momento giusto «entrò del tutto e prese a medicarle la ferita». Portata sulla scena di prova dal commediografo californiano David Belasco, Madame Butterfly  subì quindi notevoli trasformazioni. Puccini aveva avuto occasione di sentirla a Londra, nell’estate del 1900, mentre si dava la Tosca al Coven Garden, e ne era rimasto impressionato. Belasco (San Francisco 1854 – New York 1931), che era stato anche attore in giovinezza, aveva come drammaturgo e «arrangiatore» grande esperienza e sicurezza di mano. I frequentatori del Madison di New York lo consideravano un mago degli effetti, un maestro del cosiddetto teatro-teatrale. (Cfr.: The Theatre trough the Stage Door, by David Belasco, N.Y., Defoe ed.,1919). E questo spiega molte cose nei confronti di possibili adattamenti melodrammatici delle sue opere. (Infatti, anche la Fanciulla del West sarà poi tratta da The Girl of the Golden West dello stesso Belasco). Il racconto originale di John Luther long, Madame Butterfly, verrà pubblicato da Giacosa nella Lettura del febbraio 1904, in coincidenza con la prima dell’opera alla Scala.

Traduzione di A. Clerici.

 

244

 

Puccini a Illica – Cassano d’Adda

Milano, 7 marzo 1901

 

Caro Illica,

                  eccoti il Butterfly1. Leggilo e riferiscimi. Io ne sono preso completamente. Guarda che sono fogli staccati. È l’unica copia che ho.

Ciao, scrivimi a Torre le tue impressioni.

 

1Il racconto originale, cioè (V. nota 1 alla lettera 243)

 

245

 

Puccini a Illica – Cassano d’Adda

Torre, [ marzo 1901 ]

 

Caro Illica,

                  scrivi al Sig. Giulio le tue impressioni su Butterfly. Io sarò a Milano fra sette od otto giorni. Son contento che il lavoro ti piaccia. Però non sono d’accordo con te circa l’abolizione della moglie: 1 la scena del console è troppo impressionante per riununciarci. Ne parleremo.

 

1 Kate Pinkerton, il personaggio che nell’edizione definitiva compare al terzo atto.

 

247

 

Puccini a Illica – Cassano d’Adda

Torre, 11 marzo 1901

 

Caro Illica,

                  hai scritto al Sig. Giulio? Se tu veramente credi che da quest’argomento se ne può trarre un’opera originalissima, scrivigli, tanto più che era un po’ freddo su Butterfly.

Così i Ricordi cercheranno di mettersi d’accordo con Belasco e l’autore del romanzo1. Però ritengo sia necessario avere il copione della commedia; là ci sono delle cose che vanno bene. Per esempio: il signore giapponese che tenta Cio-cio-san è cambiato in miliardario americano debosciato. Questo cambiamento è tutto a vantaggio  dell’elemento così detto «europeo », di cui abbiamo bisogno. Scrivetemi qualcosa. Io son tranquillo e riduco Edgar!!! In galvanoplastica! 2

 

1 Del racconto, come s’è detto. (V. nota 1 alla lettera 243).

2 Allude, naturalmente, a una nuova edizione dell’opera.

 

249

 

ILLICA A GIULIO RICORDI  - Milano

Cassano d’Adda, marzo 1901

 

Carissimo Sig. Giulio,

                                    ho ricevuto il copione manoscritto di Teodora1 e la sua buona lettera. Debbo avvertirla che Teodora non è più un segreto. Mascagni l’ha fatto sapere a tutta Roma; però da parte mia nulla dirò, e aspetterò gli avvenimenti.

Sono da tre giorni a Nagasaki2. Vi ho fatto conoscenza col famoso sensale di matrimoni che veste però un completo europeo, la qual cosa mi pare buona. Così pure mi sono presentato al console americano, uomo franco, gioviale, buono e in fondo pieno di filosofia, a furia di vivere in diversi paesi, sprezzante di tutti gli usi e i costumi, e non apprezzando più che le persone buone, siano esse inglesi o boere, americane o giapponesi… proprio come quel grand’uomo di Stato che diceva: Tutte le idee politiche in fondo sono buone: sono gli uomini che son ladri!

E debbo dirle (cosa che mi pare buonissima nella seconda parte) che  il Console abita una villa europea nel territorio detto «Concessione europea». Così i tre quadri della seconda parte vengono ad acquistare gran varietà.

1) La casetta di Butterfly – 2) La villa del Console – 3) La casetta di Butterfly.

Noti che si può cavar profitto appunto dalla villa arredata all’europea per alcuni piccoli dettagli all’imbarazzo di Farfalla, 3 etc…. etc…..Ma è della prima parte che mi sono occupato. Creda, Signor Giulio, questa Farfalla riesce una cosa forte e bella. Ho già la scena; ma soprattutto ho il finale che mi pare di una poeticità maggiore quasi a quella della scena fra Mimi e Rodolfo, 1° atto della Bohème. Insomma, ne sono contentissimo. Il Doge4 mi ha telegrafato: io gli ho risposto dal Consolato americano di Nagasaki.

Quanto ai miei cappelli, Ella deve confessare che, cominciando da quello famoso dell’Old England5 per andare da Sardou, ha sempre concorso a farmene prendere. Ma è sempre una ricchezza, e io qualche volta li regalo agli amici.

 

1 Dalla Teodora  di Sardou, Illica avrebbe dovuto ricavare un libretto per un’opera commissionata da Casa Ricordi a Pietro Mascagni.

2 Cioè al lavoro di Madame Butterfly per una prima traccia scenica.

3 Farfalla: Butterfly la protagonista.

4 Puccini, come già detto.

5 L’« Old England » era una cappelliera milanese di lusso.Ma qui nemmeno a dirsi, si parla di arrabbiature illichiane.

 

Tratto da: Carteggi Pucciniani a cura di Eugenio Gara - Ricordi