ECOISMI
– INCURSIONE DI ARTE CONTEMPORANEA NEL PARCO DELL’ISOLA BORROMEO Dal 23 al 26 maggio, dodici artisti under 35, sia italiani che non, hanno partecipato all’evento Ecoismi, un evento di arte contemporanea nel cuore dell’Isola Borromeo. Il tema della rassegna è il binomio uomo-natura che ha permesso agli artisti, selezionati preventivamente da una giuria, di esprimersi attraverso progetti che attuassero questo rapporto alla luce di un ambiente specifico: Cassano d’Adda e il suo parco. L’iniziativa è stata curata da Ylbert Durishti, promossa dal Comune di Cassano d’Adda con il patrocinato di diversi enti tra cui la Regione Lombardia e la Provincia di Milano. L’inaugurazione delle dodici opere ha avuto luogo il 27 maggio, dopo quattro giorni di lavoro intenso da parte degli artisti.
I
progetti scelti si inseriscono pienamente nella corrente artistica
denominata Land Art (arte nel paesaggio) o Earth Works (lavori nella
terra), cioè un tipo di arte che, per concetto e linguaggio, si
inserisce in un contesto naturalistico, culturale e fisico ben preciso e
attua un dialogo con il luogo, fino ad includere l’intera realtà. Il
contesto fisico e preciso, in questo caso, è la nostra città con il
parco, il fiume e le tracce che l’uomo nei secoli ha lasciato. Gli
artisti hanno dovuto tener conto, tra gli obiettivi dell’evento
stesso, oltre che della tematica più ambientale ed ecologica, anche
della memoria storica ed identitaria del territorio unita alla
conoscenza e alla valorizzazione delle sue risorse tipiche. L’arte
personale si è inoltrata così in un contesto più ampio che si snoda
tra la natura, la cultura dei luoghi, l’identità locale oltre che tra
la relazione dell’uomo con il proprio ambiente, dell’artista in
primis attraverso il suo “fare arte”. Si parla proprio del saper
fare se si assiste l’artista durante il percorso creativo tanto che
sembra realmente sbiadire il limite, se mai c’è stato, tra artista e
artigiano. Il pubblico viene coinvolto a 360 gradi nell’esperienza del
“fare”, assistendo ai lavori in corso, e all’evoluzione successiva
dell’opera, al cambiamento, cioè, della sua fisicità proprio perché
lasciata alla custodia della natura e del tempo. La
natura e il tempo sono le tematiche che hanno maggiormente interessato
gli artisti, anche perché tematiche imprescindibili per i lavori di
Land Art. L’uomo
e il tempo sono i protagonisti nell’opera di Andrea Mori (Sondrio,
1977) in cui il lino e la canapa, dal lato opposto del fiume, richiamano
il lavoro di una volta, la memoria di quello che era stato il Linificio
Canapificio Nazionale.
Il
tempo viene scandito nella
Meridiana Cromatica di Liberato “Otarebill” Aliberti
(Castellammare di Stabia, 1979) che prende la specificità naturale di
Cassano, la sua latitudine e longitudine, per impostare il suo orologio
solare fatto di pietre colorate, ciottoli di fiume, che indicano, con il
colore, il passare delle stagioni attraverso solstizi ed equinozi
(indicati con ciottoli dorati).
L’opera
Apart from #3 di Véronique
Roger (Bitche – France, 1979) traccia la storicità del suolo, la
sedimentazione della storia sotto i nostri piedi attraverso la forma
accattivante della torta della quale ogni fetta è una fetta di passato,
nostro e universale.
Proprio
l’universalità del mito, quello della figlia di Butade che disegna
l’ombra dell’amato per tenerlo a sé, anima il lavoro di Karen
Macher Nesta (Lima – Perù, 1979). L’artista peruviana cattura
l’ombra degli alberi e la disegna sul suolo con della lana rossa,
colore complementare al verde dell’erba, e l’ancora a puntelli. La
specificità degli alberi dell’isola, che hanno ispirato la
composizione artistica, si estende così all’universalità
dell’esperienza legata al rapporto dell’uomo con la natura.
Un’altra
storia, una favola, è protagonista dell’istallazione di un gruppo di
artisti che hanno collaborato: Luana Baglì (Milano, 1984), Francesca
Mauri (Milano, 1990), Francesca Cadei (Cantù, 1990) e Franco Buschini
(Milano, 1984). Si tratta di un “percorso pop up” composto da cinque
libri tridimensionali, inseriti nella tridimensionalità reale
dell’Isola, che costruiscono le pagine dell’avventura di Luciano il
Germano, abitante più noto delle nostre sponde. La creazione di un
ambiente colorato è sicuramente adatto al pubblico dei più piccoli che
visitano spesso il luogo.
Due
le opere, Foresta sensoriale di
Matteo Rota (Treviglio, 1980) ed Ecosimmetrie
di Ja Dacortona (Tommaso Verdesca, Quarona - Vercelli, 1983), che
vogliono richiamare la sensazione del bosco, della trama fitta degli
alberi e delle sensazione che l’immersione nella natura provoca.
Ehsan
Ehsani (Babolsar – Iran, 1985) e Hans de Wolf (Soest – Olanda,
1983), rispettivamente nelle opere Bowerbird
e Earthlings, si servono del
materiale che la natura offre. L’opera Bowerbird
si struttura in modo da prendere le forme, grazie al bambù, del
tipico nido dell’uccello australiano Boewr Bird. Gli alberi di bambù
piantati per la realizzazione performativa continueranno a crescere
all’interno del parco anche se la forma del nido subirà cambiamenti
fisici consistenti. L’olandese Hans de Wolf si è servito, invece, di
quello che l’uomo sottrae alla natura e poi rilascia. Egli ha raccolto
legname di scarto nel territorio cassanese per scolpirlo successivamente
e dar forma a sagome di figure umane.
La
Culla Sonora di Roots of Riot
(Jacopo Pierazzuoli, Treviglio, 1984 con Massimo Facchinetti, Cassano
d’Adda, 1984) raccoglie, nella sua struttura, il legname raccolto
dalle potature circostanti il fiume per creare una culla, non ancorata
al terreno, che racchiude un battente. Sia i passanti che il vento
permettono alla culla di produrre effetti sonori generati dal movimento
del battente.
I
secchielli neri piantati su assi di legno, opera delle artiste
finlandesi Elin&Keino (Heini Nieminen, Kotka, 1979; Sandra Nyberg,
Pargas, 1977), vogliono significare il nero della volta celeste al cui
interno, solo se ci si posiziona perfettamente sotto, si possono
scorgere le costellazioni create attraverso fori posizionati ad
hoc per permettere alla luce di filtrare. Si ha così la possibilità
di contemplare la volta stellata in pieno giorno quando, ormai, sembra
essere diventato quasi impossibile contemplarla nel suo tempo naturale:
la notte.
Dalla
volta celeste ad uno sguardo verso la terra: uno zoom satellitare sulla
città di Cassano ci permette di comprendere l’opera Giardino mappa di Cassano d’Adda di Mirko Nicolic (Berlgrado -
Serbia, 1984). La città viene rappresentata dall’alto in un
reticolato fatto di fiori colorati, diversi per la tipologia del
monumento rappresentato, e strade attraverso le quali lo spettatore è
invitato a passare guardando la propria città da una diversa
prospettiva.
Fino
a settembre le installazioni saranno visibili nel parco dell’Isola e
fruibili, cioè soggette al contatto con l’uomo e con gli agenti
atmosferici quali vento, pioggia, sole che dialogheranno con i materiali
e ogni giorno, per l’opera, non sarà uguale a quello precedente.
Cambiamenti significativi o impercettibili per artisti che hanno voluto
che le loro opere fossero così, in balia del tempo naturale. Già
alcune classi delle scuole cassanesi hanno visitato la mostra a cielo
aperto durante i lavori in corso e hanno avuto la possibilità di
dialogare con gli artisti stessi. Ma anche gli artisti hanno dialogato
con il nostro territorio tramite le loro istallazioni e tramite
sopralluoghi precedenti e successivi. Anche il Gruppo Guide ha avuto la
sua parte: ha proposto ed effettuato una visita guidata per la città
agli artisti. Forte,
dunque, è stato il coinvolgimento della cittadinanza in questo primo
esperimento; per tutta l’estate cassanese si avrà, così, la
possibilità di imbattersi in un orizzonte variegato e colorato, fatto
di arte, cultura e natura. Martina
Sacchi Fonti:
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