di Renato Siesa                                    20-01-2004
 

Questa notte mi sono svegliato,

perché c’era una strana luce nel prato,

sono corso alla ringhiera,

per vedere quello che succedeva.

 

“Mamma mia!” ho gridato,

“Vieni a vedere è nevicato”.

Talmente forte ho gridato,

che anche i miei fratelli ho svegliato.

 

Sono venuti giù dai letti,

alla finestra a guardare i tetti.

La neve veniva che Dio la mandava,

e tutto il cortile imbiancava.

 

La neve brillava sotto il lampione,

n’è venuta mezzo metro, è la sua stagione.

Bianca, morbida, silenziosa,

ballava nel cielo come una sposa.

 

In fondo al cortile c’era un cane che abbaiava,

vicino al Sangalli1, un ubriaco che pisciava.

La luce s’accendeva di qua e di là,

e in un momento c’era in piedi tutta la casa.

 

“Silvio, alzati, è nevicato”,

mia mamma chiamava il mio papà,

devi per correre subito al tram,

per andare a lavorare a Milano.

 

Si sentiva in rumore di uno spartineve,

che toglieva la neve nella strada.

Resterà fino a primavera,

i bambini giocheranno fino alla sera.

 

Il contadino dormirà tranquillo nel suo letto,

anche per quest’anno il pane è sotto tetto.

La neve per i campi è una benedizione,

ringraziamo il Signore con un’orazione.

 

 

1Osteria del Sangalli.