Una giornata in campagna

 

Il gallo ha cantato e poi subito la gallina,

svegliatevi ragazzi che è già mattina.

Il sole si è levato

ci sono le mucche nella stalla che sono da sistemare.

Nel giro di cinque minuti, tutti sono in piedi,

la giornata del contadino, comincia così.

 

Un poco di acqua fredda per svegliare il cervello,

e poi tutti nella stalla con il secchiello,

poi nel pollaio a dar da mangiare alle galline,

e poi col cestino a raccogliere le uova e a controllare i pulcini,

e le bambine che non possono ancora lavorare,

hanno i piccolini da curare.

 

E dopo aver munto, la fame si fà sentire,

con una tazza di latte fresco, così comincia il giorno,

una fetta di polenta, con una scodella di latte,

se ti va bene è così, mangia, sorridi e taci.

Una tazza di caffè preparato con il suo fondo,

ragazzi credete a mè, non era la fine del mondo.

 

Adesso andiamo nei campi che c'è il fieno da girare,

con un bastone in mano lo sia gira di  quà e di là.

Prendi il secchi e corri a riempirlo alla tromba,

per cavare l'acqua occorre usare la pompa.

L'acqua è fresca da bere,

e con una tazza ti toglie la sete.

 

In casa, la mamma accende il camino,

anche per oggi si farà una polenta.

Con il bastone la polenta, la mena di qua e di là,

per essere buona la polenta non deve fare i grumi,

Da lontano il campanile suona le ore,

ragazze preparate la tavola che arriva il capofamiglia.

 

A mezzogiorno in punto, lui arriva,

e si siede a capotavola.

Il bottiglione di vino davanti a lui,

il vino è soltanto per il capofamiglia.

Taglia la polenta, fà le porzioni di stracchino,

chi tanto e chi di meno ognuno ha la sua fetta.

Un panino con salame e uno con la mortadella,

non ci si vede più dalla fame e non fiata più nessuno.

 

Dopo aver mangiato, tutti gli uomini vanno a riposare,

e sotto il sole cocente le donne vanno a lavare.

Poi fino alle cinque, tutti nei campi

a caricare il carretto con il fieno.

La giornata è lunga, c'è ancora da lavorare,

ci sono le mucche nella stalla che sono da mungere.

 

E dopo avere munto, scaricato il fieno sulla cascina,

tutti nel fosso per darsi una pulitina.

La sera per cena, il solito minestrone,

una fetta di polenta riscaldata, ed un panino con la mortadella.

La giornata è finita, il sole è tramontato,

il contadino và a letto, ha finito di lavorare.

 

Invece le donne, prima di andare a letto, devono ancora lavorare,

lavari i piatti, aggiustare le calze e la casa da sistemare.

Senza computer nè televisione,

una sola era la vera distrazione,

e succedeva spesso, senza sapere il perchè,

si andava a letto in due e ci si  alzava in tre.

 

Questa era la vita di campagna,

la vita della povera gente,

che non aveva nulla,

ma a cui non mancava niente.

 

 

           Renato Siesa 10/03/2006