LO SAPEVATE CHE:

La Villa Borromeo di Cassano d’Adda nel romanzo di Sveva Casati Modignani dal titolo “Saulina, il vento del passato”.

Nel bellissimo romanzo "Saulina", la Villa Borromeo è chiamata “Villa Alberighi d’Adda”. Un altro personaggio che fa parte del romanzo è Don Carlo Valli chiamato dall’autrice Don Colli.

Ed ecco alcuni passaggi del romanzo che riguardano appunto la Villa Borromeo di Cassano d’Adda.

 

“Scesi dalla 131 blu sullo spiazzo erboso prospiciente la corte d’onore della villa e guardai l’obbrobrio delle cartacce e delle lattine vuote disseminate intorno……”

 

“Oltre la cancellata altissima fiancheggiata da malandati edifici, l’elegante costruzione, nonostante il decadimento dovuto a un secolare abbandono, manifestava l’aristocratico distacco di una nobildonna che riesce ad esprimere la propria razza pur tra le insidie del tempo, la colpevole indifferenza e lo spregio degli uomini”.

 

“Una catena ed un lucchetto arrugginiti accentuavano il desolato abbandono…..”

 

“Alzai lo sguardo verso lo stemma degli Alberighi d’Adda, un’aquila ad ali spiegate che incuteva rispetto…..”

 

“Spostai la mia attenzione sulle grandi finestre della villa e abbracciai con lo sguardo quella meraviglia architettonica che aveva il colore pallido del sole quando affiora dalla nebbia e la semplicità delle realizzazioni grandiose”

 

“Ero arrivato quasi per caso in quel punto della verde vallata dell’Adda e sapevo che la vita e la storia erano spesso determinate da un gioco del caso…….”

 

“Cercai inutilmente l’amministratore della villa di Cassano, era partito per le ferie e non aveva lasciato alcun recapito……”

 

“C’era un’immobilità sospetta nello spiazzo erboso prospiciente la villa Alberighi. Il sole picchiava impietoso su quel silenzio irreale.”

 

“Segui l’indicazione e vidi la facciata della chiesa, una chiesa alta, stretta, di stile settecentesco”

 

“Don Colli sta confessando. Se proprio la sua è una cosa urgente, le conviene aspettare qui fuori”

 

“Ecco, don Colli, credo di averle detto tutto”

 

“È una storia affascinante, commentò il sacerdote”

 

“Era un prete all’antica, la lunga veste nera e il collettino bianco, un prete vero, attempato e benevolo……”

 

“Il suo racconto è verosimile. Vede, io ho passato tutti i ritagli del mio tempo a studiare documenti della storia cassanese. Conosco tutte le supposizioni sulla parola Cassano e sull’origine di questa grossa borgata che si erge sulla destra dell’Adda. Potrei enumerarle i documenti storici e i monumenti insigni a partire dalle origini romane, quando l’imperatore Augusto assegnò le nostre terre ai soldati della legione di Cassio”

 

Un romanzo bellissimo da leggere tutto d’un fiato.

 

Cassano d’Adda, Settembre 2006