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IL CASTELLO DI CASSANO D'ADDA

 

 

La costruzione del Castello di Cassano sembra risalire all’epoca carolingia (non c’è documentazione sicura su cui risalire per determinare l’anno di costruzione del castello, che tuttavia sembra intorno all’anno 808),  in un luogo tale da dominare il fiume Adda.

Durante il Medioevo, fu  oggetto di contese tra Guelfi e Ghibellini e in seguito tra Torriani e Visconti (I Torriani per i plebei e i Visconti per i patrizi – Battaglia di Cassano 27 settembre 1259 Ezzelino da Romano e Martino della Torre).

Nel 1450 con gli Sforza, divenne una delle fortezze milanesi a proteggere i confini con la Repubblica di Venezia.

Nel secolo IX la corte e il castello appartenevano agli arcivescovi di Milano e vi abitò tra gli altri, Ariberto di Intimiano (arcivescovo dal 1018 al 1045 sepolto nel duomo di Milano), l’arcivescovo della libertà milanese, quello del carroccio e della battaglia di Legnano.

Nel 1538 il feudo fu concesso da Carlo V alla famiglia D’Adda e nel 1549 divenne marchesato.

Passò poi ai Castaldi, che lo tennero fino al 1752. Fu poi concesso ai Bonelli, e da questi venduto nel 1781 al marchese Gian Francesco D’Adda.

Il castello venne ampliato e fortificato in epoche diverse, nel XIII, XIV e XV secolo. Il complesso edificio, disposto attorno ad un cortile trapezoidale, presenta, tra le altre, una parte viscontea poi trasformata e una parte sforzesca verso il fiume.

Ai tempi dei Visconti la linea difensiva dell’Adda costituiva la protezione principale verso oriente, cioè verso Venezia.

Tra il 1355 e il 1370 Bernabò Visconti (1323-1385) intraprese grandi opere per la costruzione e il potenziamento dei suoi castelli a difesa del suo stato (nipote dell’arcivescovo Giovanni, fratello di Galeazzo II; Bernabò riceve in eredità dallo zio: Lodi, Parma, Bologna, Melegnano, Crema, Cremona, Bergamo, Pandino, Soncino, Caravaggio, Brescia, e i ponti di Vaprio e Cassano, mentre Milano e Genova sono  di entrambi i fratelli).

Ai rimaneggiamenti viscontei a Cassano avrebbe lavorato, Francesco Beneduso, uno dei primi e dei pochi nomi di architetti di castelli lombardi che siano noti.

Nel 1450, l’ingegnere Bartolomeo Gadio, che lavorava per Francesco Sforza, si occupa del restauro del Castello di Cassano con l’incarico di architetto militare.

La parte rocciosa sulla quale si innalzava offriva un facile appiglio alle aggressioni nemiche. La ristrutturazione Sforzesca trasforma il fronte orientale del castello in una poderosa barriera destinata a sostener l’urto dei veneziani e delle loro artiglierie. Viene costruita così una grande muraglia affiancata alla rocca, rafforzata da contrafforti esterni e munita di retrostanti casematte, alta quanto la scarpata naturale fino al castello.

Questo edificio di grande importanza storica ed artistica, è caduto in degrado fino ad ospitare le carceri, ad essere usato come magazzino e abitazioni di senzatetto.  Ora esiste un piano per riportare il Castello di Cassano agli antichi splendori, e sono in atto lavori di ristrutturazione.

 

Fonti:

La Grande Enciclopedia della tua Regione “ La Lombardia paese per paese” Casa Ed. Bonechi.

I Quaderni del Portavoce n. 13 – Don Carlo Valli “Il Castello di Cassano”.

 

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APPROFONDIMENTO

 

‘l castèll de Casaa

 

Di Renato Siesa - 2003

 

 

Vegnendu da Trévej ‘l par soeu ‘na culina,

con in mès i punt e la gésa visina;

‘l domina ‘l paees, ‘l sembra dée “alto là”,

ché cumandi mé, mé soo ‘l padron de cà.

 ‘l sii da cusè parli? Dal castell de Casaa.

L’è ‘l simbul de Casaa, con la sua longa storia,

quanti guèrii chè pasaa, ‘n da la sua memoria.

Davanti la sua piasa, toeuch ‘n pasaa,

dal cardinal, al vèscuuf, dal general, al fraa.

L’è lé cal par cal dorma, ma lè menga hin scé,

lü ‘l cugnoos la storia da toeucc quei che viif ché,

dal vegèt ch’in piasa al véent i caramei,

dal dutuur, al préet, dai spusà ai mareii.

E anca se l’è vèech, lü, l’è sempar là,

‘l viif con la sua gent, la storia de Casaa.

E, quant una campana, la diis ch’a tuuca té,

té ta portan via, ma lü ‘l sarà sempar lé.