Storia del Revellino e della Pandina
I MORTI DEL REVELLINO.
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Il
Duca
Vittorio
Amedeo
II
cambiò
bandiera,
dietro
le
continue
pressioni
del
cugino
Eugenio,
dopo
la
battaglia
di
Chiari
nella
quale
i
francesi
furono
sbaragliati con enormi perdite.
Avuto
la
soffiata
da
una
spia
di
quanto
Vittorio
Amedeo
stesse
tramando
con
l’imperatore,
il
Re
di
Francia
fece
prigionieri
di
guerra
i
Savoiardi,
disarmati
a
S.
Benedetto
Po,
dove
erano
accampati
il
29
settembre.
Trasferiti
nei
castelli
di
Brivio,
di
Trezzo
e
di
Cassano
d’Adda
furono
lasciati
morire
di
fame
nei
sotterranei.
Sono
sepolti
nel
piccolo
campo
sotto
il
Revellino,
ove
nel
1705
fu
eretta la cappelletta.
(la Cappelletta del Revellino ai giorni nostri)
Ogni
anno,
l’ultima
domenica
di
settembre,
i
Cassanesi
si
riuniscono
a
pregare
e
a
commemerare
questi
soldati
ed
è
allora
che
la
campana
suona
per,
richiamare
i
fedeli
nel
momento solenne della benedizione.
Ossario con l’iscrizione:
LE OSSA DEI GIOVANI SAVOIARDI PRIGIONIERI DI GUERRA
MORTI
D’INEDIA
IN
QUESTO
CASTELLO
L’ANNO
1704
RACCOLTE IN QUESTA URNA IL 16 GIUGNO 1915
IO VALSI, VALGO, E VARRÒ
FERMATI VIANDANTE
QUI GIACE IL NOBILISSIMO E ILLUSTRISSIMO SIGNORE
IL MARCHESE GIOVANNI CARLO DE VAUDREY
CAVALIERE DELL’ORDINE DI SAN LUIGI
VICE PREFETTO DEGLI ESERCITI DI LUIGI IL GRANDE
NONCHÈ ISPETTORE GENERALE
DELLE ARMATE DI FANTERIA
VERO EROE DI SEQUANIA (BORGOGNA)
IL QUALE UN TEMPO NELL’ASSEDIO DELLA CITTÀ DI CUNEO
TRAFITTO DA INNUMEREVOLI FERITE
COME REDIVIVO DOPO LA MORTE
RIFULSE IL MAGGIOR SPLENDORE
E INFINE PRESSO CASSANO
COLPITO DA FERITA LETALE
MORÌ IL GIORNO 18 DI AGOSTO 1705
E VINCITORE SALÌ IN CIELO.
PASSA, PREGA, E PIANGI
BLASONATURA DELLO STEMMA DELLA
FAMIGLIA DE VAUDREY
«Troncato; di rosso nel primo e d’argento
nel secondo; dentato di due.
Timbrato da una corona di marchese.
Accollato dal collare del Reale Ordine di San Luigi.
Sostenuto da due levrieri»
(di Luigi Cernuschi)
Dice il Milani:
Ecco l’antica iscrizione che riguarda quel lontano evento:
«Anno 1704 Die 19 Decembris
Hoc loco rite benedicto
fiumata fuere corpora
militum Sabaudorum
qui bellica captivitate et gravi
morbo oppressi
in hoc castro Cassano sumptis
ecclesiasticis sacramentis perierunt
Siste viator
vide miserere
et quorum tumulum visita
prò eisdem Deum precare»
19 dicembre 1704. In questo luogo benedetto secondo il rito
religioso, furono sepolti i corpi dei soldati Sabaudi che, colpiti
dalla prigionia di guerra e da grave malattia, morirono in questo
Castello di Cassano dopo aver ricevuto i sacramenti religiosi.
Fermati viandante, abbi misericordia, visita la tomba e prega
Dio per loro.
All’antica iscrizione del Revellino fu sostituita la seguente:
«Alla
memoria
dei
soldati
savoiardi
che
prigionieri
di
guerra
in
questo
castello
morirono
di
peste
l'anno
1704
la
pietà
dei
Cassanesi
quest'ara
edificava
pregando requie»
Nel 1904 l'iscrizione fu nuovamente corretta in occasione della
ricostruzione della cappella e delle celebrazioni centenarie:
Da un borgo e la sua gente Vol. III - Storia di Cassano d'Adda - Carlo Valli
«Si
rese
molto
compassionevole
quest’anno
ai
Cassanesi
per
la
morte
numerosa
dei
poveri
soldati
piemontesi
prigionieri
in
questo
castello.
Erano
questi
disgraziati
incorporati
nell’armata
dei
francesi
comandati
però
dai
rispettivi
comandanti
nazionali,
nel
tempo
che
nell’accennata
aspra
guerra,
era
il
Duca
Vittorio
Amedeo
II
collegato
coi
francesi
ed
impegnato
ad
impedire
ai
tedeschi
comandati
dal
Principe
Eugenio
l’entrata
in
Italia
e
nello
stato
di
Milano.
Passate
però
le
Alpi
dai
tedeschi,
ed
ascoltate
le
preposizioni
fatte
da
Eugenio
e
dagli
alleati,
si
dipartì
dall’alleanza
con
i
francesi;
Luigi
XIV
appena
avuto
sentore
di
tale
menaggio,
comando
al
Vendome
di
fare
prigionieri
di
guerra
i
soldati
del
Duca,
Consistevano
essi
in
3.000
fanti
e
2.500
cavalli.
Di
questi
ve
n’erano
pure
in
Cassano,
e
furono rinchiusi nei sotterranei di questo castello ove, oppressi dall’inedia, tutti morirono»