il villaggio
L'area attualmente piantata a condomini e rigata da ordinate strade asfaltate che allineano le case, abitata da circa 3000 persone, solo 15 anni fa era campagna. In mezzo al verde dei prati, fasciati, da alti alberi, erano i cascinali Binaga, Binaghetta, Pietrasanta, S. Giuseppe sopra; a margine di via Di Vona c'era qualche casa, e sulla via Milano c'era il Corradino e la Polveriera.
Anticamente questo territorio era attraversato da una sola grande strada: Quella che, risalendo dall'Adda e dalla Muzza, passando davanti alla chiesa di San Dionigi, si riduceva cavedagna per collegare il borgo coi cascinali, e continuava allargandosi, facendosi importante fino a Milano: “la cassanese”. Un'altra carreggiata verde tra i rivali si apriva fino al cascinale Pietrasanta dove moriva.
Cascina Binaghetta - foto "I Quaderni del Portavoce n. 4"
Attualmente il villaggio è delimitato dalla statale, da via Di Vona e dalla ferrovia. È attraversato da molte vie, che gli danno l'aspetto di quartiere moderno, ordinato e pulito. L'arteria principale è la via Leonardo da Vinci, che dirama nella via Galilei, Meucci, Cristo Risorto, Milani, Bergamaschi, Marconi, Ferraris, Fermi, Pacinotti, Zappatori, Michelangelo, San Francesco.
Via Europa è raccordo delle altre vie: Volta, Colombo, Pellico, Cellini, Galvani, Vespucci, Polo, Grandi, San Giovanni Bosco, Frati della mensa.
Il villaggio nasceva nel marzo 1959 con un lotto di costruzioni sorte per interessamento dell'Istituto autonomo case popolari di Milano. Si affiancava nel 1962 il condominio dell'Azienda elettrica. Aperta così via Leonardo da Vinci, continuava ininterrottamente a svettare la gru sui rossi mattoni che si ordinavano in abitazioni.
A Nord verso Inzago, sorge la zona industriale. Nel 1970 la popolazione contava 2.307 anime, con 846 nuclei familiari, nel 1971 le anime salivano a 3.174, con 937 nuclei; nel 1972 erano 3.351 con 1.036 nuclei.
Si può prevedere fra non molti anni, una saturazione del quartiere con una popolazione di 5000 abitanti.
È zona giovane della nostra Cassano, non solo per le costruzioni edilizie, ma soprattutto per gli abitanti. Sono nella maggioranza operai che quotidianamente salgono a Milano: sono i pendolari. Molti sono immigrati sia dal Meridione d'Italia come da altre regioni, nelle case dell'Istituto Case Popolari, oppure qui, giunti alla ricerca di un quartiere nuovo più igienicamente attrezzato.
La necessità di un complesso di opere religioso-educative-sociali era stato prospettato fin dalla progettazione del nuovo quartiere. Soltanto che il programma rimase senza concretizzazione.
Si piantarono i condomini, ma si dimenticarono la chiesa, le scuole, gli asili: furono sviste degli enti pubblici; I privati invece non si lasciarono sfuggire l’occasione di un guadagno sicuro L'edificio sacro. È sopraelevato, per dare il senso dell'elevazione che la preghiera richiede: oltre alle cose comuni terrestri.no sfuggire l'occasione di un guadagno sicuro, ed aprirlo subito numerosi negozi.