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AFFRESCO DELLA MADONNA DEL MIRACOLO

 

Si tratta di un affresco di metri 1,63 di altezza per metri 1,12 di larghezza. Rappresenta la Vergine assisa in trono quattrocentesco a schienale, in tunica rossa sotto manto azzurro a risvolto verde, il capo aureolato ornato di corona retta da due angioletti volanti. Sul ginocchio destro porta il Bambino seduto, pure con aureola e tunichetta arancione, in atto di benedire a tre dita con la destra alzata, e di reggere con la sinistra un libro che la Vergine Gli tiene aperto con il pollice e l'indice della sinistra. Niente di pregevole sotto l'aspetto artistico. Arte primitiva per non dire infantile, ingenua, con reminiscenze bizantine nei grandi occhi sognanti della Vergine.

A quale epoca risale il dipinto? Si può attribuire al quattrocento, ridipinto posteriormente. Passando la mano sull'intonaco è facile rilevare che c'e una parte rientrante, la centrale, quella originale, più arcaica, che va dal capo della Vergine ai piedi del Bambino.

Intorno a questa, che forse venne portata qui da qualche cappelletta campestre, onde per molto tempo fu denominata Madonna del pilastro, c'è il resto dell'intonaco più sporgente con le aggiunte fatte in seguito: sullo sfondo a prato fiorito, la cattedra a schienale, l'aureola di nubi ed angioletti sono opere del settecento.

Quando nel 1933 si demolì per allargarla, la vecchia cappella, e si trasportarono, fortemente inchiavardati, muro ed affresco al posto attuale, si trovò la Madonna sopra un pilastro formato da blocchi squadrati di ceppo dell'Adda.

L'affresco era stato coperto, lasciando visibile solo la Madonna fino alla cintola. In quella occasione il prevosto Favalli liberò tutta l'immagine da calcinacci sovrapposti.

 

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