Vai ai contenuti

La famiglia Bonelli - La fortezza Viscontea di Cassano d'Adda

Salta menù
Salta menù
La Famiglia Bonelli

Originaria di Bosco Marengo, in provincia di Alessandria (già marchesato appartenente agli Aleramici). Quando il territorio passò sotto il dominio del Ducato di Milano, Filippo II di Spagna, per mantenere legami particolari con papa Pio V che era originario proprio di Bosco, decise di conferire privilegi particolari al borgo e lo infeudò in quello stesso periodo al cardinale Michele Bonelli che col pontefice era imparentato dal momento che sua madre era nipote del papa.
Nel 1572, per servizi prestati alla Spagna, la famiglia ricevette il marchesato di Cassano, in Lombardia.
La famiglia collezionò nel tempo svariati titoli: oltre al ducato di Salci, aggiunse il ducato di Montanara (casale sito presso Salerno), concesso dal re Filippo IV, in quanto re di Napoli, con privilegio datato Madrid 2 febbraio 1644. Il duca Marcantonio (1722-1777) fu, infine, decorato da papa Benedetto XIV del titolo di Principe Romano (Princeps Romanus) di primo rango per sé e per tutti i suoi discendenti primogeniti maschi, in considerazione della sua parentela «con il sangue di San Pio V», con breve datato 6 settembre 1756. Con lo stesso breve ottenne la facoltà di aggiungere al proprio stemma il capo della Chiesa e del Gonfalonierato (ossia le chiavi di San Pietro e il gonfalone di Santa Romana Chiesa).

STEMMA BONELLI
 da: Rilevanza Storica delle Raffigurazioni Araldiche nel Castello di Cassano d’Adda di Gianfranco Rocculi

Nel fondo della quarta campata nel portico orientale, al di sopra dell’ingresso principale, che attraverso un disimpegno con volta a botte, conduce ai saloni del piano terreno, figura uno scudo sagomato timbrato da una corona a fioroni, recante un inquartato con scudetto centrale. Alla destra araldica, alla sinistra cioè di guarda, nel primo quarto si notano i resti di un bandato, nel quarto quello di un fusato. I restanti quarti appaiono privi di decorazione mentre nello scudetto centrale si intravede un animale, probabilmente un bue.
I colori comunque risultano opacizzati da varie mani di scialbo (mani di calce), stese nei secoli. Alla luce di tali elementi che, seppure scarsi, consentono tuttavia di azzardare una vera e propria attribuzione, risulterebbe plausibile l’ipotesi dell’attribuzione della committenza ai Bonelli, subentrati nel possesso del marchesato con Girolamo, all’estinzione della famiglia Castaldi, nel 1572. Ipotesi suffragata da pochi ma importanti elementi identificabili quali: il bue sul tutto (d’argento, al bue di rosso), interpretato come emblema personale della famiglia, il bandato (d’oro a tre bande di rosso) che si ricollega ai Ghislieri, attraverso Fra Michele Bonelli, creato «Cardinal Nepote» nel 1566 da Pio V, suo zio materno, infine il fusato (d’argento e di rosso) che si richiama ai Grimaldi, famiglia genovese, di cui Marzia (fl657), figlia del Doge Antonio, sposò agli inizi del Seicento don Antonio Pio (f 1630)53, secondo marchese.
Uno stemma di alleanza matrimoniale, atipico nella composizione, ma congruo con la concezione araldica propria della famiglia che, da come si evince da altre iconografie note, usava prediligere l'inquartato quale elemento di base. Fin dai tempi cui risaliva lo stemma del Cardinal Nepote (fig. 33), veniva posto nel punto d'onore l'arma corrispondente allo stemma della famiglia Papale, i Ghislieri, appartenente quindi allo zio materno, mentre nel secondo e nel terzo campeggiava l'arma originaria dei Bonelli, nel restante quarto, l'ultimo, in sostituzione dell'arma speculare Ghislieri, fu posta quella appartenente alla consorte Grimaldi.
La penuria di elementi araldici col- legati ai Bonelli nonostante il loro possesso del castello fosse durato ben due secoli, pone insoluti interrogativi sull'evidente incompletezza di un programma decorativo, forse previsto per costituire supporto visivo alla propria identità.
Arma: Inquartato: nel 1°, d'oro, a tre bande dì rosso (Ghislieri); nel 2° e 3° ... (d'oro, a due bande ondate d'azzurro; /alias: Troncato: nel 1°, d'argento, al bue di rosso; nel 2°, d'oro, a tre bande ondate d'azzurro]) (Bonelli); nel 4° fusato d'argento e di rosso (Grimaldi); sul tutto: d'argento, al bue di rosso (Bonelli). Scudo sagomato, con apici gigliati, timbrato da corona di nobiltà generosa insignita del patriziato, simile a quella principesca tollerata, un cerchio d'oro, rabescato e gemmato, sostenete otto fioroni (cinque visibili), caricati ciascuno di una perla nel cuore, alternati da otto perle (quattro visibili), (Antonio Pio Bonelli - fig. 34).

 
Fig. 33 Arma del cardinal nepote Michele Bonelli, Gran Priore di Roma del S.M.O.M. (in arch. priv. Gamaleri Calieri Gamondi).
Fig. 34 Arma di alleanza matrimoniale tra il marchese di Cassano Antonio Pio Bonelli e Marzia Grimaldi.
Grimaldi: fusato d'argento e di rosso
Ghisleri: d’oro bandato di rosso









Ricostruzione dell’arma Bonelli, soggettiva di Luigi Cernuschi, e rispondendo ai canoni dell’araldica, alla luce della blasonatura fatta dal Rocculi sullo stemma ritrovato dipinto sulle pareti del Castello visconteo di Cassano (vedi fig. 33).
La Fortezza Viscontea di Cassano d'Adda
Renato Siesa
www.vivicassano.it
Salta menù
Torna ai contenuti
Icona dell'applicazione
La fortezza Viscontea di Cassano d'Adda Installa questa applicazione sulla tua schermata principale per un'esperienza migliore
Tocca Pulsante di installazione su iOS poi "Aggiungi alla tua schermata"