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Storia - 1 - - La fortezza Viscontea di Cassano d'Adda

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La Fortezza Viscontea di Cassano d'Adda
Non abbiamo notizie certe circa la data della sua edificazione. È certo però che doveva già esserci nell’877 quando il 16 ottobre Carlomanno, pronipote di Carlo Magno, firma un diploma (Actum in curte Sanctii Ambrosii, quae vocitatur Cassianum juxta Attuam flumen - "Redatto nella corte di Sant’Ambrogio, che è chiamata Cassano presso il fiume Adda) col quale concede in utilizzo all’imperatrice Engelberga (sua sorella adottiva e vedova dello zio Ludovico II)  nel monastero delle monache da lei fondato a Capo Trebbia, vicino a Piacenza, una residenza con la chiesa. Carlomanno concede questo ad Engelberga o Angilberga perché l’ha aiutato a diventare re d’Italia.
Era in quel periodo arcivescovo di Milano Ansperto (arcivescovo dall’868 all’ 881), fondatore della signoria degli arcivescovi milanesi che esercitava su Cassano sia la giurisdizione ecclesiastica che politica.
L’arcivescovo Ansperto con tutta probabilità non ha costruito il castello; forse l’ha ricostruito e riadattato. Con questo documento è provato che Cassano è già un passaggio importante di strada, un traghetto, un porto, un ponte, un incrocio di vie di comunicazione per ospitare un imperatore.
Quindi il castello doveva essere già confortevole, ben tenuto e dotato di quei servizi, dipendenze e difese che le usanze del tempo richiedono per ospitare un Re d’Italia.
Nel 1040 Ariberto con un diploma (Actum in castro Cassano feliciter. "Compiuto felicemente nel castello di Cassano") fa donazione di due sue corti: una alla Badia di S. Salvatore sul monte Tolla nel Piacentino, l’altra all’abate Albizzone di Milano.
Nel 1045 Ariberto lascia Cassano al monastero di S. Dionigi in Milano. Nel 1172 il dominio di Cassano passa al monastero di S. Ambrogio di Milano.
Quindi dall’877 al 1172 Cassano è di proprietà dell’arcivescovo di Milano.
I Torriani ed i Visconti si contendono il potere su Milano e vogliono il potere assoluto ponendo le basi per la signoria. Dopo il 1259 e la vittoria su Ezzelino, i Torriani sono al potere. Ma nel 1262 Ottone Visconti viene eletto arcivescovo di Milano. Visconti e Torriani si battono a Cassano e vince Ottone. È in questa occasione che Ottone decide di rafforzare il castello cosa che farà nel 1294 accrescendolo di tre lati, realizzando il Ricetto ed un ponte tutto di un arco sopra l’Adda che è opera da vedere (dice il Morigga in “Novità di Milano” a pag. 525). Tutto questo per mezzo di Fra’ Benedusio converso dell’Abbazia Cistercense di Chiaravalle.
Seguono tempi confusi in cui si alternano i Torriani ai Visconti fino a che l’ultimo dei Torriani, Castone, ritiratosi nel castello di Cassano, nel 1310 circa viene vinto da Mulo da Groppello, capitano del popolo, che conquista anche il castello e lo dà a Matteo Visconti.
Finisce il dominio dei Torriani ed inizia quello dei Visconti, ma si conclude anche dopo cinque secoli ininterrotti il dominio degli arcivescovi di Milano su Cassano.
Dopo Matteo è signore il figlio Galeazzo, signore anche del nostro castello. Sotto il terzo arco del portico verso l’Adda, scritto in caratteri teutonici, corroso dal tempo e dall’incuria si trova scritto: ”D. Galeatius turbarum dux. - Il signore Galeazzo, Signore delle turbe" Il castello fa anche da abitazione al duca che lo ripara dai danni di guerra e ne affresca i muri.
L’Adda è fonte di ricchezza a causa di dazi, pedaggi e telonei ogni mercanzia che passa “in susum” o “in sosum (può significare verso l’alto o verso il basso o in arrivo o in partenza)(rame, mele, pere, castagne, formaggio, sale, olio, pesci secchi, mole, vino, vasi di pietra da cucina o altro), tutto paga il teloneo. Sola esenzione la lana da filare e da fare panni.
Nel 1329 succede a Galeazzo il figlio Azzone che inizia il rinnovamento a Milano.
Azzone non dimora nel castello di Cassano; mentre vi dimora lo zio Giovanni che diverrà signore di Milano nel 1349, dopo il fratello Lucchino. Egli vi dimora a più riprese dal 1331 al 1351 (vi sono documenti del 1346 e del 1351) e secondo l’Auletta potrebbe essere fondata l’ipotesi che abbia voluto abbellire il castello adattandolo al suo prestigio e rinnovando la cappella gentilizia con un nuovo linguaggio pittorico che esaltasse il cromatismo ed i tratti decorativi del periodo.
Tutto questo è stato riportato alla luce durante i lavori di restauro e sono un bel documento della pittura viscontea lombarda del 1300.
Alla morte di Giovanni, Cassano passa a Bernabò Visconti (dissoluto, tremendo per le sue collere, cacciatore, vendicativo, fa mangiare la pergamena con cordone e piombo ai due abati benedettini che gli portano la scomunica del Papa Innocenzo VI). Nel 1350 sposa Regina della Scala, religiosissima mentre lui non lo era per niente. Matrimonio politico come quello di Galeazzo con Bianca di Savoia.
Regina della Scala probabilmente fa arricchire gli affreschi del castello dal simbolo della sua casata e anche fa costruire il campanile e la chiesa parrocchiale di Cassano nel 1381.
Cassano d'Adda, il Campanile della Chiesa Parrocchiale del 1381 - foto R. Siesa
Papa Martino V - foto Wikipedia
Bernabò con un tranello viene fatto prigioniero dal nipote e genero Gian Galeazzo che lo imprigiona a Trezzo dove nuore nel 1385 (“fugli dato il tosico in una scodella di fagioli” dice Bernardino Corio).
Alla fine di un’epoca convulsa per continue lotte nel 1412 diventa duca Filippo Maria Visconti figlio di Gian Galeazzo.
Durante il suo ducato Martino V appena fatto papa al Concilio di Costanza passa la notte del 18 ottobre nel castello di Cassano. Segno che il castello è una buona dimora anche per un papa.
1447 – Filippo Maria Visconti muore senza eredi. Ma già nel 1437 con il castello era caduto in mano dei veneziani che lo attaccano con bombarde.
Opere venete di fortificazione del castello
Nel punto detto "Buso d'Adda (Bȗs d’Ada)", ai piedi della torre, verso il fiume, costruiscono un fortino di cui restano ancora parte delle mura diroccate. Rafforzano i terrapieni e le mura coronandole di merli, che arrivano fino all'attuale strada provinciale, seguendo la linea ora tenuta dalle case Pelanda - Fumagalli - Collegio. Una muraglia proseguiva fino al portone. Quindi, una duplice linea difensiva.
Batterie di cannone, balestriere, torri erano disposte nei punti più adatti. Ma i veneziani fecero ancora di più: di fronte alla torre buttarono un ponte, su piloni di legno, attraverso la Muzza e l'Adda, per collegare i diversi fortini, che dalla bocca del Retorto costituivano le prime fortificazioni e la difesa del castello. Serviva inoltre a predisporre una via più spedita per l'evacuazione delle truppe e del materiale del castello quando esso era in pericolo.
La distruzione del ponte impediva al nemico l'inseguimento, ed assicurava una eventuale fuga.
Architetto ducale
Si proclama la Repubblica fino al 1450 quando Francesco Sforza diventa duca.
Sotto lo Sforza nel 1457 si costruisce il Naviglio Martesana sotto la direzione di Bertola da Bollate.
Cassano d'Adda, il Naviglio Martesana (fotografia di Renato Siesa)
La Rocca era stata conquistata la notte del 16 agosto 1408 dalle genti di Estone Visconti per la scala naturale delle rocce che, pur dirupanti sull'Adda, permettevano di arrampicarsi e salire.
Cassano è in posizione strategica di primo piano. In sé accentra tutta la difesa del piano lombardo. Può vigilare sulla frode delle biade che tentino di passare nel Veneto; deve difendere l'imbocco della Muzza, perché le acque scendano a tutto il lodigiano; può essere la difesa di questi piani fecondi di messi, sempre sotto la minaccia di razzie venete. Soprattutto, in tempo di guerra, è luogo particolarmente strategico. Se si passa l'Adda, la via per Milano è breve e aperta.
Nell'ottobre 1450 una lettera ducale al Gadio chiede che si mandino fanti al castello di Cassano essendo, dei dieci prigionieri, otto fuggiti. Ciò è avvenuto perché il castello non si tiene più in piedi.
Il Duca intende mettere al più presto lo stato in condizioni di resistere a qualsiasi attacco. Bartolomeo Gadio, fonditore di bombarde e soprastante al carreggio verrà nominato nel 1452 commissario per le fortezze del ducato, nel 1454 commissario per il castello di Milano, e nel 1458 commissario per tutti gli edifici.
Il Gadio, per meglio dirigerli nel marzo 1451 aveva condotto la famiglia da Cremona a Cassano, sistemandosi con essa nel castello.
Ricordandosi dell’episodio di Estone Visconti, il Gadio aveva ideato un doppio muro munito di contrafforti interni a scarpata, e sotto, per difesa delle acque impetuose ed a riparo delle piene, costruisce una palizzata. La struttura è ridotta alla essenziale funzionalità della massa muraria e dello spazio.
Stampa su pergamena di Gaspare Parpignano
che disegna una interessante stampa raffigurante Cassano d'Adda in una panoramica sull'Adda con i contrafforti del castello del Gadio, i monumenti storici, datandola 1522 con lo stemma del marchese Castaldo
La Fortezza Viscontea di Cassano d'Adda
Renato Siesa
www.vivicassano.it
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