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Affreschi della cappella - La fortezza Viscontea di Cassano d'Adda

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Affreschi della cappella
Ancora sotto il porticato dell’ala Nord, proprio là dove fa angolo con l’ala Est, sopra la porta d’accesso di quel locale che una volta era la cappella e stata riportata alla luce, sotto innumeri mani di scialbature di calce che si sono sovrapposte nei secoli e che così hanno inconsapevolmente salvaguardato buona parte dell’apparato pittorico, e appunto stata recuperata questa scritta in lingua latina che ricorda il restauro della cappella, dedicata alla Patrona Vergine del Buon Consiglio Madre di Dio (Deiparae), da parte del dux Marco Antonio Bonelli Marchese di Cassano. Purtroppo, ammalorata proprio là dove era dipinto l’anno. Si fa riferimento anche a papa Pio V (al secolo Antonio Ghisleri, 1504 – 1572). La sua figura e legata alla costituzione della Lega Santa ed alla vittoriosa Battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571), nel corso della guerra di Cipro, in cui l’impero Ottomano cercava di impossessarsi del Mar Mediterraneo e porre le basi per una successiva avanzata in Europa.
A Lepanto era presente il nipote del papa Girolamo Bonelli Marchese di Cassano. In quella circostanza il papa aveva caldeggiato la recita del Santo Rosario per intercedere la grazia della vittoria alla Madonna, e vittoria fu! Da allora Cassano celebra la sua Sagra in ricordo di tale evento.
Attraverso la documentazione presente in Archivio Parrocchiale, l’amico dott. Gigi Cernuschi, con tanta pazienza, ha ricostruito la data e con un fotomontaggio l’ha inserita in questa fotografia: Anno 1759.
 
Entriamo ora nella cappella.
Le scene, rappresentate su uno sfondo blu oltremarino, sono inserite in una struttura architettonica ad archetti pensili dipinta in scorcio prospettico creando una sensazione di trompe l’oeil tramite l'illusione di un'apparizione celeste.
I brani di affresco sono pervenuti in modo frammentario e la ricostruzione è possibile solo per le parti superiori di tre pareti in quanto sulla quarta parete, ubicata sul lato nord, sono rimasti pochi frammenti. Per quanto riguarda la zona inferiore, separata, fino al momento del restauro, dalla superiore mediante un solaio ligneo, rimane l'ipotesi che fosse interamente decorata a finti marmi poli cromi di cui rimane una piccola traccia sotto la scena della Crocifissione. L'espediente della decorazione a finto marmo era stato precedentemente sperimentato da Giotto nella Cappella dell'Arena (cappella degli Scrovegni di Padova) in cui, la parte inferiore che costituisce lo zoccolo, era stata dipinta a finto marmo grigio con riquadri rappresentanti vizi e virtù in modo speculare.
Tale decorazione a riquadri in finto marmo policromo viene anche sperimentata dai pittori sia dell'oratorio di Mocchirolo che di Lentate.
La volta è la parte della cappella meglio conservata nell'originale struttura.
Pareti
Nella parete sud si svolgeva una solenne scena di Glorificazione della Vergine che prevedeva Cristo e Maria in trono circondati da un coro di Santi, Sante, Beati, Santi Vescovi e Martiri.
Sulla parete est si svolge la scena della Crocifissione di cui, purtroppo, si è salvato poco: parte della testa del Cristo, le braccia, il profilo del busto e del perizoma bianco con l'orlo dorato; integro l'angelo che volteggia a sinistra della croce mentre quello a destra è pervenuto parzialmente.
Sulla parete ovest erano rappresentate due scene di cui solo una si è conservata, quella sul lato sinistro, e raffigura Mosè inginocchiato ai piedi del Monte Sinai in atto di ricevere le tavole della Legge.
Per quanto riguarda la parete nord non è rimasto quasi nulla, rimangono pochi frammenti.

Particolari degli affreschi.
La volta

La decorazione della volta, a differenza delle pareti, ci è giunta conservata quasi interamente nell' originale integrità. Le quattro vele della volta a crociera sono incorniciate da fasce decorative molto raffinate a foglie d'acanto e fiori su sfondo rosso scuro ed azzurro con inserzione di tondi decorati con motivi geometrici; unica eccezione è un tondo in cui è inserita una formella polilobata al cui interno è raffigurata una testa d'angelo. Le decorazioni recano tracce di dorature e rilievi che richiamano il gusto toscano vigente in quel periodo.
COLLOCAZIONI TEMPORALI E ATTRIBUZIONI
Una studiosa, l’Auletta, ha formulato l'ipotesi che Giovanni da Milano, pittore lombardo trasferitosi poi a Firenze, sia l’ideatore del ciclo pittorico. È infatti, altamente probabile che il pittore abbia avuto la propria istruzione mistica in Lombardia, dov' era nato, precisamente vicino a Como, prima di recarsi a Firenze dove egli non appare prima del 1350. Tale ipotesi porta a credere che, quando giunse a Firenze, fosse già formato nella sua personalità artistica ricca dei particolari tipici dell'arte trecentesca dell'Italia settentrionale.
La Travi, nel suo saggio, descrive i punti salienti della vita e le opere da lei considerate proprie di Stefano fiorentino, uno dei più illustri seguaci di Giotto e pittore che ella ritiene sia stato la figura ideatrice del ciclo cassanese.
La Fortezza Viscontea di Cassano d'Adda
Renato Siesa
www.vivicassano.it
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